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«Sono emozionatissimo e sono veramente riconoscente alla giuria per questo riconoscimento» cosi Paolo Giulierini, direttore del Mann di Napoli, alla cerimonia di consegna del premio internazionale per l’Archeologia intitolato a Amedeo Maiuri, il grande archeologo che dal 1923 al 1961 fu alla guida della Soprintendenza alle Antichità della Campania, con competenze anche su parte del Lazio, Molise e Basilicata dando impulso agli scavi archeologici dell’area vesuviana che così consentirono di riportare alla luce, tra le altre città e siti, la gran parte di Ercolano e della Pompei attualmente visibile. «Per me - ha continuato - essere qui oggi significa raccogliere tanti anni di lavoro, di sacrificio e dedico questo premio a tutti coloro che amano i beni culturali».
A consegnare l’ambito riconoscimento a Giulierini sono stati gli archeologi Antonio De Simone, e Umberto Pappalardo, rispettivamente curatore della manifestazione e presidente della giuria del premio.
Della mano destra dell’archeologo è stato preso il calco che presto verrà trasformato in bronzo. Il cimelio, assieme a quello ricavato dalla mano di Masanori Aoyagi, archeologo giapponese, vincitore della edizione del 2021, sarà messo in una ‘hall of fame’ che il comune di Pompei, promotore del premio, ha progettato di allestire.
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