“Napoli è Napoli”, lettera a mio padre Raffaele La Capria: un esempio di umanità

“Napoli è Napoli”, lettera a mio padre Raffaele La Capria: un esempio di umanità
Alessandra La Capria, assente alla presentazione napoletana a Palazzo Donn’Anna, Fondazione De Felice, del libro "Napoli è Napoli", scritto dal...

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Alessandra La Capria, assente alla presentazione napoletana a Palazzo Donn’Anna, Fondazione De Felice, del libro "Napoli è Napoli", scritto dal padre Raffaele La Capria con Silvio Perrella e le fotografie di Lorenzo Capellini, ha indirizzato una lettera al genitore che è stata letta durante l'incontro, animato anche da un video in cui compare il grande scrittore, che compirà 100 anni il 3 ottobre, accompagnato da immagini di Napoli e dalle note della sua canzone preferita, "E se domani".

Babbo caro,
ho la grande fortuna di averti come padre ma la vera fortuna è averti come esempio di umanità e intelligenza costante nel mio quotidiano.

Difficile descrivere cosa provo per te perché come tutti i grandi amori sfuggono alle definizioni.
Posso dirti che sono cresciuta non “con te” ma “di te”, del tuo ascolto, del tuo sentimento sempre vivo, della tua empatia costante, del tuo modo di analizzare e del tuo modo anche, di saper perdonare. La tua ironia mi ha insegnato la leggerezza del vivere e la tua umiltà, a saper riconoscere l'altro, come altro da me. La tua fiducia per la vita, mi ha permesso di essere una persona libera dagli schemi e di sentirmi sempre pronta a rischiare perché tu mi hai insegnato che il coraggio é  non rinunciare mai a sé stessi, e che il sapere della vita é non essere mai dipendente dalla vita altrui o dai giudizi degli altri. Mi hai sempre detto «Leggi più che puoi, fortifica la tua curiosità e la tua conoscenza intellettuale, solo cosi nessuno potrá mai dirti “chi sei”». 

Tu mi hai insegnato la bontà, che significa consapevolezza, pazienza e compassione ( parola a te profondamente cara).

Mi hai saputa amare con delicatezza, senza invadenza e senza autorità paterna: i ruoli a te non sono mai piaciuti. Mi hai insegnato a riconoscere la grazia che costantemente approda nel tuo sguardo sul mondo. Tutto ciò che é “osservato” da te, in realtà, è “attraversato” da te con il sentimento e quel tutto, viene da te restituito con una RIVELAZIONE poetica conoscitiva disarmante. E c'é sempre la pietà, la riconoscenza, in tutto quello che vedi! C'é lo stupore di fronte alla bellezza che hai sempre colto intorno a te e la malinconia, perché tutto é di passaggio e non per sempre. Tu sei il canarino che si è posato sulla mia spalla e che mi fa battere forte il cuore ogni giorno della mia vita ma ancora ad oggi non riesco ad esprimere con le parole l'emozione che provo ad amarti. 

Ringrazio i tuoi amici che presentano “Napoli è Napoli”, libro nato da una profonda condivisione di amicizia e di amore per Napoli, il tuo Silvio Perrella, più volte definito da te “figlio”, e Lorenzo Capellini tuo compagno di vita, di viaggi, di allegria e profonda intesa. Oggi sei qui nel tuo palazzo Donn'Anna con la tua memoria emotiva sempre accesa. 
Grazie a Marina Colonna per aver aperto le porte di questo teatro e riunire tutti voi per questa magnifica presentazione. Mi dispiace per la mia, ma soprattutto per l'assenza di mio padre che se fosse stato in condizioni fisiche di muoversi oggi sarebbe stato felice di essere qui con tutti voi.

Grazie ancora e speriamo di festeggiare il 3 ottobre i 100 anni di Dudù.
 

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Il Mattino