OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
C'è un libro sulla storia del Napoli che andrebbe riletto ed è quello che negli anni Settanta scrisse Giuseppe Pacileo, storica firma del Mattino. Lo intitolò: "Napoli, una squadra e la sua città". Poche parole in cui si coglieva perfettamente l'essenza di un legame che ha portato, nello stesso stadio, cinquantamila persone ad assistere alla prima partita di serie C della storia e altre cinquantamila a condividere l'emozione di seguire sui maxi-schermi una gara, quella che ha sancito il terzo scudetto, che si giocava a 850 chilometri di distanza. La Napoli città-squadra è raccontata da Sergio Siano, fotoreporter del Mattino, nel libro "Ricomincio da 3 Napoli in festa".
Il filo conduttore è la passione azzurra, con un passaggio quasi impercettibile dal bianco e nero al colore nelle 205 foto. Non è un viaggio nella nostalgia, ma un tour nella gioia di una città che diventa squadra, con migliaia di napoletani nelle piazze ad abbracciarsi e a festeggiare qualcosa che sembrava soltanto un lontano ricordo. Nell'introduzione Maurizio de Giovanni la definisce una magia perché con le foto di Siano «scompare ogni forma di tristezza, scompaiono le malinconie e le depressioni, scompare la vecchiaia». Napoli osserva se stessa sotto la stessa abbagliante luce azzurra.
Sergio mette a confronto - a distanza di 36 anni - l'invasione della stessa piazza e la scalata allo stesso monumento. I tifosi del 2023 sono figli e nipoti di quelli del 1987 e del 1990: così la gente che affolla le tante "Curve" nella città-stadio diventa un'immensa e generosa famiglia. «Vivevo Napoli in lungo e in largo ma non l'avevo mai vista così colorata e felice, mai così unita», scrive il fotografo facendo il primo salto nel passato e andando al 10 maggio 87, quando appena diciottenne prese due Nikon F3 e decine di rullini 35 mm e si diresse allo stadio, dove lo aspettava suo padre Mario, che in una delle immagini del libro appare a un passo da Maradona a centrocampo, nella bolgia dei fotoreporter prima di Napoli-Fiorentina.
Il racconto del secondo scudetto si apre con l'omaggio a un ragazzo dei Quartieri spagnoli, là dove è nato anche Sergio. Mario Filardi era un promettente artista.
Arrivando all'ultima pagina e all'ultima foto - una ragazza che si tuffa con la bandiera azzurra nel mare di Posillipo - il lettore non si chiederà qual è lo scatto più bello e più emozionante. In tutti c'è la felicità che soltanto Napoli, «effervescente e partecipe» come la definisce de Giovanni, sa trasmettere. Aspettando il prossimo viaggio nell'amore azzurro. Perché, come disse Troisi nell'intervista a Minà dopo il primo scudetto, «ricomincio da tre, da quattro, da cinque... Mo' nun ci amma ferma' cchiù».
Leggi l'articolo completo suIl Mattino