«Ricomincio da 3» di Siano, il racconto della città-squadra

205 immagini per 36 anni di vita

Il primo scudetto del Napoli
Il primo scudetto del Napoli
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Giovedì 18 Maggio 2023, 08:01
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C'è un libro sulla storia del Napoli che andrebbe riletto ed è quello che negli anni Settanta scrisse Giuseppe Pacileo, storica firma del Mattino. Lo intitolò: "Napoli, una squadra e la sua città". Poche parole in cui si coglieva perfettamente l'essenza di un legame che ha portato, nello stesso stadio, cinquantamila persone ad assistere alla prima partita di serie C della storia e altre cinquantamila a condividere l'emozione di seguire sui maxi-schermi una gara, quella che ha sancito il terzo scudetto, che si giocava a 850 chilometri di distanza. La Napoli città-squadra è raccontata da Sergio Siano, fotoreporter del Mattino, nel libro "Ricomincio da 3 Napoli in festa".

Il filo conduttore è la passione azzurra, con un passaggio quasi impercettibile dal bianco e nero al colore nelle 205 foto. Non è un viaggio nella nostalgia, ma un tour nella gioia di una città che diventa squadra, con migliaia di napoletani nelle piazze ad abbracciarsi e a festeggiare qualcosa che sembrava soltanto un lontano ricordo.

Nell'introduzione Maurizio de Giovanni la definisce una magia perché con le foto di Siano «scompare ogni forma di tristezza, scompaiono le malinconie e le depressioni, scompare la vecchiaia». Napoli osserva se stessa sotto la stessa abbagliante luce azzurra.

Sergio mette a confronto - a distanza di 36 anni - l'invasione della stessa piazza e la scalata allo stesso monumento. I tifosi del 2023 sono figli e nipoti di quelli del 1987 e del 1990: così la gente che affolla le tante "Curve" nella città-stadio diventa un'immensa e generosa famiglia. «Vivevo Napoli in lungo e in largo ma non l'avevo mai vista così colorata e felice, mai così unita», scrive il fotografo facendo il primo salto nel passato e andando al 10 maggio 87, quando appena diciottenne prese due Nikon F3 e decine di rullini 35 mm e si diresse allo stadio, dove lo aspettava suo padre Mario, che in una delle immagini del libro appare a un passo da Maradona a centrocampo, nella bolgia dei fotoreporter prima di Napoli-Fiorentina.

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Il racconto del secondo scudetto si apre con l'omaggio a un ragazzo dei Quartieri spagnoli, là dove è nato anche Sergio. Mario Filardi era un promettente artista. I suoi disegni apparivano nelle vetrine dei negozi, poi un giorno della primavera del 90 un gruppo di tifosi della zona gli indicò il muro di un palazzo in via de Deo: «Fai qui il ritratto di Diego». Siano era in quel piazzale ed eccole le foto di Mario all'opera su una traballante impalcatura mentre i bambini del vicolo giocavano a pallone. Il murale di Maradona è l'opera più visitata oggi a Napoli. Non si paga il biglietto per vivere questa emozione, poi tutto intorno è business, dalle fritture del terzo scudetto al gel per capelli del Pibe. Sergio naviga tranquillo in questo mare, cogliendo l'attimo che non è più fuggente. La sua cronaca non è folclore, c'è sempre una mano delicata in queste immagini che sono storia. La nostra storia.

Arrivando all'ultima pagina e all'ultima foto - una ragazza che si tuffa con la bandiera azzurra nel mare di Posillipo - il lettore non si chiederà qual è lo scatto più bello e più emozionante. In tutti c'è la felicità che soltanto Napoli, «effervescente e partecipe» come la definisce de Giovanni, sa trasmettere. Aspettando il prossimo viaggio nell'amore azzurro. Perché, come disse Troisi nell'intervista a Minà dopo il primo scudetto, «ricomincio da tre, da quattro, da cinque... Mo' nun ci amma ferma' cchiù».

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