Folla ai funerali di Roberto Gervaso, nella chiesa degli artisti in piazza del Popolo, a Roma. Lo scrittore e giornalista è morto il 2 giugno scorso dopo essere stato...
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La bara del giornalista, ricoperta di girasoli e rose gialle, è uscita tra gli applausi delle gente dentro e fuori la Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo. Ad accarezzare il feretro la figlia e i nipoti.
«Per noi giovani giornalisti Roberto Gervaso era una pietra miliare, un uomo libero, un giornalista libero, un intellettuale libero.
«Un cervello indipendente, fuori dall'ordinario. Mi stupiva ogni volta quando faceva i suoi aforismi straordinari, ma poi ha scritto dei libri bellissimi e interessantissimi che divoravo. Sono suo coetaneo e ci intendevamo perfettamente. É stato uno storico che con Indro Montanelli ha divulgato la storia d'Italia. E poi la sua fantasia inesauribile, l'ho visto sempre inventare delle cose, prima sul Messaggero poi sul Mattino. Per me è stato un grande dolore perché è un amico», il ricordo di Renzo Arbore.
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«Un grande amico, prendevamo sempre in giro tutti per scherzare, mi mancherà molto». È il ricordo del regista Pier Francesco Pingitore, entrando nella chiesa degli Artisti.
Il Mattino