Fa ancora discutere la presenza di Altaforte, casa editrice ritenuta vicina a Casapound, al Salone del Libro. Dopo Wu Ming e lo storico Carlo Ginzburg, anche Zerocalcare, la...
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Quello che doveva essere il Salone della rinascita, dopo le difficoltà economiche che ne hanno messo in dubbio l'organizzazione, rischia dunque di trasformarsi nell'edizione delle polemiche. «Non ci sono elementi per negare l'accesso al Salone del Libro alla casa editrice Altaforte, per quanto reputi la sua attività e la sua presenza non gradite», sostiene il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, secondo cui «il libro, per definizione, è un elemento di apertura e nulla è peggio di utilizzare argomenti amministrativi per impedire una presenza, per quanto discutibile».
Eppure, sono tanti quelli che scelgono di rinunciare alla vetrina del Salone per protestare contro la partecipazione della casa editrice 'sovranista'. «Una manifestazione promossa dal ministero per i Beni Culturali della Repubblica italiana non può includere propaganda nazifascista», affermano gli storici dell'arte Salvatore Settis e Tomaso Montanari annunciando il loro forfait. «L'istituzione può cavillare, distinguere e riservare alla magistratura il compito di combattere il fascismo. Il singolo cittadino può invece praticare un antifascismo più diretto e sanguigno», rincara la dose Roberto Piumini, che al Lingotto avrebbe dovuto presentare in anteprima il suo ultimo libro, 'Storie per voce quietà. «Non parteciperò all'incontro - sottolinea - prendendomi naturalmente l'intera responsabilità della decisione...».
Anche le conferme, però, sono numerose. «Contro qualsiasi oscurantismo, le parole, le idee e la presenza sono le armi più efficaci per la cultura e la democrazia», dice la casa editrice Einaudi, comunque presente così come minimum fax: «In un contesto politico e culturale difficile e pericoloso come quello attuale - si legge sul profilo Facebook della casa editrice - l'azione antifascista di presidio, proposta e coinvolgimento dei cittadini lettori rappresenta oggi come non mai un valore da preservare e rafforzare».
Il Mattino