Spagna, una scultura del Bernini all'asta per 2000 euro: Ministero blocca la vendita. «È inesportabile»

foto della casa d'aste spagnola La Suite di Barcellona
«È successo di nuovo», titolano le riviste specializzate spagnole. Di nuovo la notizia di un’opera d’arte finita all’asta, il retroscena di...

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«È successo di nuovo», titolano le riviste specializzate spagnole. Di nuovo la notizia di un’opera d’arte finita all’asta, il retroscena di una attribuzione da cardiopalma, la corsa del Ministero dei beni culturali spagnolo a bloccarne vendita e rischio espatrio. Solo pochi mesi fa l’asta dell’Ansosera aveva fatto esplodere il caso del celebre Caravaggio, l’Ecce Homo, in vendita e poi ritirato con valzer di dibattito accademico internazionale. Ora giganteggia il nome di Gian Lorenzo Bernini, maestro geniale del Barocco, evocato quale possibile autore di una statua scolpita in bronzo dorato che sembra rappresentare la “Personificazione del fiume Gange per la Fontana dei Quattro Fiumi”.

Spunta un dipinto attribuito a Caravaggio: la Spagna blocca l'asta, gli esperti si dividono

L'opera

L’opera, in realtà, era destinata all’incanto lo scorso 25 novembre alla casa spagnola La Suite di Barcellona: nel catalogo compariva come “lotto 54, stima 2.000-2.400 euro, una scultura di 17 x 26 x 13 centimetri”, e definita molto genericamente come “scuola Italiana, probabilmente Firenze, secolo XVII-XVIII”. Ma su quella vendita è arrivata la lunga mano del Ministero con un’ordinanza last minute, che ne ha paralizzato l’asta e bloccato ogni tipo di vendita ed esportazione privata, fino al suo studio.

 

Tutto è avvenuto solo un’ora prima dell’inizio della gara. La vicenda è stata riportata nel dettaglio dalla rivista specializzata Ars Magazine, poi rimbalzata sui media spagnoli. Fonti del ministero hanno poi riferito alle agenzie che gli esperti propendono per attribuire la scultura a Gian Lorenzo Bernini. Lo scenario allora sarebbe quello di un lavoro da ricollegare ad una commissione di papa Innocenzo X che fu affidata alla corte del re spagnolo Filippo IV nel XVII secolo, essendo elencata già dal 1686. Resta ancora da chiarire dove sia stata l’opera nel corso degli ultimi decenni. Quello che è sicuro è che il bene è stato dichiarato “inesportabile”.

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Il Mattino