La Costiera amalfitana è per lui «una sorta di Eden» e in quello «scampolo di paradiso», Gianfranco Manfredi ha ambientato gran parte del quarto...
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Da Milano alla Costiera, passando per la Calabria, on the road, verso la scoperta della libertà e, con spensieratezza, la costruzione di un'identità adulta. Eccola «la meglio gioventù». C'è Lina Mastai, la ricca Margherita Bignami, detta Marghe, Armando Deb De Barzi, Turi Melluso, Milo Colombo, figlio di una ragazza madre «alla Mina, cosa che faceva scandalo», Paolo Sarti, il cui papà è un ex partigiano deluso. Genitori e figli, altro tema indagato sapientemente da Masiero. E, proprio sul doppio binario Marghe e la madre Nora, bella e annoiata che passa di amante in amante, tutti più giovani di lei, che si snoda «Segreti inconfessabili». Fil rouge il rito delle vacanze. Per Nora, lontana dal marito, lo svago sulla Costa Azzurra, i flash rimandano a «Caccia al ladro» di Hitchcock, sullo sfondo un investigatore privato che ricorda Tom Ponzi; per la figlia il Sud Italia. «Non più stessa spiaggia, stesso mare» con le famiglie come cantava Piero Focaccia, ma in esplorazione da soli o con gli amici, stretti in macchine minuscole o in autostop. Mete piccoli borghi, pensioncine «a volte anche malfamate» dove sostare - «e stranamente nel sud ci lasciavano dormire in coppia anche se non eravamo sposati», sorride Manfredi. Estate 1968, il viaggio verso la Sicilia dei nostri eroi (è autobiografico) si ferma a Scilla. Qui conoscono un'olandesina, sono costretti a scappare dalla mafia, continueranno le vacanze a Positano - la raffinata dimora ritratta nelle tavole è Villa San Giacomo set del film «Il Trasformista» di Barbareschi su soggetto di Manfredi, poi tagliata in fase di montaggio. Sono ospiti di un amico di papà Bignami, conosciuto ai tempi della resistenza. Purtroppo, tra una gita in barca a Li Galli e un'escursione a Ravello, si profila una tragedia annunciata.
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Il Mattino