Condivido pienamente le parole di un papà che ha scritto al Mattino, tutte cose molto vere: nessuno è migliore degli altri, è solo una roulette...
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È così per tutti noi, generazione di cinquantenni che hanno sacrificato la propria serenità, il proprio sonno, in nome di non si sa bene cosa.
Non è giusto, ma non ci giudicate, non giudicate se non avete figli adolescenti oggi, qui a Napoli, nel 2018. Abbiamo sbagliato, abbiamo dato, dato, dato... tanto, troppo? Generazione fragile, noi o loro?
Contestualizzando, non sono tanto sicura di aver sbagliato, l'alternativa era isolarli, sin da piccoli, rinchiuderli, provocare l'esclusione sociale e assumersi la responsabilità di esporli a pericoli ben più gravi (depressione, pensieri suicida etc etc).
Beh... è meglio che io stia in ansia, lasciando che loro si divertano come gli pare, oppure è meglio limitare la loro libertà, così da restare serena io?
Figli di genitori il cui pensiero si rispecchiava nella seconda parte della frase, la nostra generazione ha scelto decisamente di adottarne la prima.
E, alla fine, ce l'abbiamo fatta, abbiamo tirato su dei bravi ragazzi, buoni e affezionati, il cui più grande difetto è quello di non amarsi come li amiamo noi, di non considerarsi preziosi come lo sono per noi. Noi, che ci consumiamo di preoccupazioni, sicuramente abbiamo pagato il prezzo più alto.
Ma tutto si supera, non fa niente, dormiremo poi, quando loro avranno 30 anni e noi 60, c'è tempo per dormire, basta non dover mai neanche immaginare il dolore intollerabile, al di là di ogni sopportazione umana, che è toccato alla mamma e al papà di quel meraviglioso ragazzo.
Claudia Leggi l'articolo completo su
Il Mattino