«Le notti in attesa di noi genitori», la lettera di Claudia: «La vita è una roulette russa»

«Le notti in attesa di noi genitori», la lettera di Claudia: «La vita è una roulette russa»
Condivido pienamente le parole di un papà che ha scritto al Mattino, tutte cose molto vere: nessuno è migliore degli altri, è solo una roulette...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Condivido pienamente le parole di un papà che ha scritto al Mattino, tutte cose molto vere: nessuno è migliore degli altri, è solo una roulette russa, noi genitori assistiamo impotenti, perché non c'è privazione, ricatto, punizione o preghiera che tenga. Anche se non smettiamo di provarci, e parliamo, raccomandiamo, minacciamo, a volte imploriamo, quando loro chiudono la porta, possiamo solo sperare e pregare che ci vada bene anche stanotte. E restiamo nel letto con gli occhi sbarrati finché, all'alba, non sentiamo lo scatto della serratura. 


È così per tutti noi, generazione di cinquantenni che hanno sacrificato la propria serenità, il proprio sonno, in nome di non si sa bene cosa. 

Non è giusto, ma non ci giudicate, non giudicate se non avete figli adolescenti oggi, qui a Napoli, nel 2018. Abbiamo sbagliato, abbiamo dato, dato, dato... tanto, troppo? Generazione fragile, noi o loro? 

Contestualizzando, non sono tanto sicura di aver sbagliato, l'alternativa era isolarli, sin da piccoli, rinchiuderli, provocare l'esclusione sociale e assumersi la responsabilità di esporli a pericoli ben più gravi (depressione, pensieri suicida etc etc). 

Beh... è meglio che io stia in ansia, lasciando che loro si divertano come gli pare, oppure è meglio limitare la loro libertà, così da restare serena io?

Figli di genitori il cui pensiero si rispecchiava nella seconda parte della frase, la nostra generazione ha scelto decisamente di adottarne la prima.

E, alla fine, ce l'abbiamo fatta, abbiamo tirato su dei bravi ragazzi,  buoni e affezionati, il cui più grande difetto è quello di non amarsi come li amiamo noi, di non considerarsi preziosi come lo sono per noi. Noi, che ci consumiamo di preoccupazioni, sicuramente abbiamo pagato il prezzo più alto.


Ma tutto si supera, non fa niente, dormiremo poi, quando loro avranno 30 anni e noi 60, c'è tempo per dormire, basta non dover mai neanche immaginare il dolore intollerabile, al di là di ogni sopportazione umana, che è toccato alla mamma e al papà di quel meraviglioso ragazzo.  

Claudia Leggi l'articolo completo su
Il Mattino