Le trattative sono in corso, anche in queste ore, e coinvolgono in prima persona lo stesso ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Nessun appuntamento ufficiale, ma il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LE FORMULE Dunque serve altro ed è su questo che si lavora tra Roma e Bruxelles, come ha confermato ieri lo stesso presidente della commissione Juncker. L’obiettivo è fare presto, anche se è ragionevole ipotizzare che l’eventuale intesa non arriverà in tempi immediati. Si tratta di individuare una soluzione che superi i vincoli posti dalle regole europee e ribaditi dalla stessa Angela Merkel. Il ventaglio delle formule tecniche messe a punto è ampio e ciascuna porta con sé vantaggi e svantaggi. Si va dalla ricapitalizzazione delle banche da parte dello Stato con un impegno non lontanissimo dai 40 miliardi, all’emissione di appositi titoli pubblici che dovrebbero accompagnare la cessione dei non performing loans, fino all’incremento dell’impegno della Cassa Depositi e Prestiti nel fondo Atlante. Tutto ruota intorno alla differenza, appunto 40 miliardi, tra la valorizzazione teorica della massa delle sofferenze e quella ritenuta effettiva, a prezzi di mercato.
L’intervento diretto dello Stato, oltre ad essere oneroso in termini di bilancio pubblico, e ad avere un impatto sull’attuale assetto proprietario degli istituti, deve fare i conti con la filosofia delle regole europee, pensate dopo la grande stagione di crisi bancarie proprio per evitare che il contribuente fosse di nuovo chiamato a tappare le falle. Probabilmente potrebbe essere giustificata solo in situazioni davvero eccezionali: l’esito del referendum britannico, per quanto devastante a vari livelli, di per sé non basterebbe. Anche se in queste ore stanno diventando maggiormente evidenti le difficoltà di altri colossi del credito, come Deutsche Bank e Credit Suisse: difficoltà che - nota il Wall Street Journal - sono amplificate proprio in conseguenza della Brexit.
IL REGOLAMENTO Tema collegato ma distinto è quello delle conseguenze che proprio le regole del bail-in, entrate pienamente in vigore all’inizio di quest’anno, provocherebbero in caso di nuove procedure di risoluzione.
Il Mattino