Bce, Draghi: ripresa Eurozona più lenta. Tagliate stime pil e inflazione

Bce, Draghi: ripresa Eurozona più lenta. Tagliate stime pil e inflazione
E' più lenta del previsto la ripresa nell'Eurozona e la Bce taglia le stime di crescita. L'istituto di Francoforte intanto lascia invariati i tassi al minimo storico...

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E' più lenta del previsto la ripresa nell'Eurozona e la Bce taglia le stime di crescita. L'istituto di Francoforte intanto lascia invariati i tassi al minimo storico dello 0,05% e annuncia di essere pronta a usare tutti gli strumenti necessari per sostenere l'economia.




La ripresa continuerà ma a un ritmo più lento rispetto a quanto previsto in precedenza, ha detto il presidente della Bce Mario Draghi nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo dell'istituto centrale. La Bce ha tagliato le sue stime sul pil dell'Eurozona a +1,4% da +1,5% per quest'anno e a +1,7% da +1,9% per il prossimo.



«Le informazioni disponibili indicano un più lento aumento dell'inflazione rispetto alle precedenti stime», ha poi detto il presidente della Bce, sottolineando comunque che «è ancora prematuro valutare se gli sviluppi» sul prezzo del petrolio «avranno un impatto duraturo sui prezzi».



La Bce ha rivisto quindi al ribasso anche le stima dell'inflazione nell'Eurozona: ora il carovita è stimato per il 2016 all'1,1% dall'1,5% e per il 2017 all'1,7% dall'1,8%. Per quest'anno la stima è invece ridotta allo 0,1% dallo 0,3% precedente. «Potremmo vedere numeri negativi nell'inflazione nei prossimi mesi ma la Bce li considera transitori a causa dei bassi prezzi del petrolio», ha detto il numero uno dell'istituto centrale.



Il Consiglio della Bce, ha detto ancora Draghi, «sottolinea la sua volontà e la capacità di agire, se necessario, utilizzando tutti gli strumenti disponibili nell'ambito del suo mandato e, in particolare, ricorda che il programma di acquisto di asset prevede una flessibilità sufficiente in termini di aggiustamento della dimensione, della composizione e della durata del programma».



«Nel frattempo - ha aggiunto il presidente della Bce - noi attueremo in pieno i nostri acquisti di asset mensili da 60 miliardi di euro. Tali acquisti hanno un impatto positivo sul costo e la disponibilità di credito per imprese e famiglie. Essi sono destinati a proseguire fino alla fine del settembre 2016 o oltre se necessario, e, in ogni caso fino a quando non vedremo che l'inflazione segua un percorso coerente con il nostro obiettivo di tassi inferiori ma prossimo al 2% nel medio periodo».



Il Consiglio della Bce ha poi deciso di alzare dal 25% al 33% il limite della quantità di un'emissione di titoli di Stato acquistabile da Francoforte.



«Non siamo ancora a quel punto». Così il presidente della Bce ha poi risposto a una domanda sulla possibilità di nuovi interventi per estendere il raggio di azione del Quantitative easing. Quanto all'aumento al 33% della quota massima di una emissione acquistabile dall'Eurotower «è stato deciso - ha aggiunto - per portare avanti una attuazione regolare del programma».



La Bce durante l'Eurogruppo ha insistito affinché non ci fosse un bail-in per la Grecia che coinvolgesse i depositanti, ha detto ancora Draghi, aggiungendo che sarebbe stato controproducente per l'economia greca. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino