La Bce prolunga il quantitative easing, il pianodi acquisto titoli per sostenere l'eonomia, fino a dicembre 2017 «o oltre, se necessario»: lo comunica...
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L'istituto di Francoforte ha invece lasciato invariato a zero il tasso di rifinanziamento principale, in linea con le attese degli analisti. Resta quindi fermo al minimo storico il costo del denaro.
Da gennaio la Bce potrà acquistare bond con una scadenza residua fino a un minimo di un anno, contro i due anni vigenti, e con rendimento anche inferiore al tasso sui depositi, pari al -0,4% e che oggi rappresenta il limite minimo, ha poi annunciato il presidente dell'istituto, Mario Draghi, aggiungendo che questa possibilità ci sarà «nella misura» in cui ciò si renderà necessario.
La Banca centrale europea rivede poi le stime di crescita per l'Eurozona: per il 2016 Francoforte ora si aspetta un +1,7% come nella previsione formulata a settembre, per il 2017 +1,7% da +1,6% e per il 2018 a +1,6%. Pubblicata per la prima volta la stima sul 2019, a +1,6%.
Riviste leggermente anche le stime di inflazione per l'Eurozona: per il 2016 Francoforte ora si aspetta un +0,2% come nella previsione formulata a settembre, per il 2017 1,3% da +1,2% e per il 2018 +1,5% da +1,6%. Pubblicata per la prima volta la stima sul2019, a +1,7%.
La vulnerabilità delle banche italiane «c'è da tempo e va affrontata», ha quindi sottolineato Draghi. «I problemi delle banche italiane ci sono da lungo tempo. Sono fiducioso che il governo sappia cosa fare e che i problemi saranno affrontati», ha aggiunto.
«Non vediamo rischi per l'Area euro» derivanti dal'incertezza politica in alcuni Paesi, ha poi aggiunto Draghi. I rischi «rimangono contenuti nei singoli Paesi».
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Il Mattino