Bitcoin, Assange guadagna una fortuna e si prende gioco degli Usa: «Ecco come ho fatto»

Bitcoin, Assange guadagna una fortuna e si prende gioco degli Usa: "Tutto grazie a loro"
La vera moneta forte è quella elettronica? A giudicare dalle quotazioni degli ultimi tempi e dal cambio con le valute 'reali', i Bitcoin sembrano farla davvero da...

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La vera moneta forte è quella elettronica? A giudicare dalle quotazioni degli ultimi tempi e dal cambio con le valute 'reali', i Bitcoin sembrano farla davvero da padrone. Tra i personaggi celebri più avvantaggiati dal boom della moneta elettronica c'è sicuramente Julian Assange, il fondatore di Wikileaks che da cinque anni vive da rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra.


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Assange, infatti, in un tweet ha dichiarato di essere diventato ricchissimo grazie al Bitcoin, deridendo anche gli Stati Uniti. Già, perché il fondatore di Wikileaks, l'agenzia capace di smascherare scandali di ogni genere in Afghanistan e in Iraq, e ricercato dagli Usa, è stato costretto proprio da Washington a ricorrere ad una moneta elettronica che fino a qualche tempo fa generava molto scetticismo.



Oggi, invece, è tutto cambiato: i Bitcoin valgono oltre 5mila dollari ed è così che quella costrizione, che dura ormai da sette anni, si è trasformata in un vantaggio innegabile. «Ringrazio gli Stati Uniti, il senatore McCain e il senatore Lieberman per aver costretto Visa, Mastercard, American Express, Paypal, Moneybrookers e altri ad un blocco bancario illegale nel 2010» - scrive Assange su Twitter - «Allora ci costrinsero a investire sui Bitcoin, oggi abbiamo avuto un guadagno superiore al 50000%».
 


La fortuna dei Bitcoin (e di chi li possiede) sembra inarrestabile da almeno sei anni. Dopo il blocco bancario, Wikileaks chiese ai propri sostenitori di fare donazioni in valuta elettronica: era il 2012 e i 1100 Bitcoin ottenuti equivalevano circa 32mila dollari. Oggi, con la moneta elettronica passata da un cambio di 10 dollari ai 5mila attuali, l'agenzia di Assange possiede un patrimonio incredibile, che si attesta intorno ai 160 milioni di dollari. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino