«Carta, costi raddoppiati: così l'editoria è in affanno»

«Carta, costi raddoppiati: così l'editoria è in affanno»
Un editore senza risme di carta a pochi giorni dalla data prevista per la pubblicazione di un libro. Molti piccoli editori si sono trovati alle prese con questo problema...

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Un editore senza risme di carta a pochi giorni dalla data prevista per la pubblicazione di un libro. Molti piccoli editori si sono trovati alle prese con questo problema dall'autunno scorso in poi. La carenza di materie prime non risparmia nemmeno le imprese culturali. I tempi di attesa per i rifornimenti di cellulosa sono lunghissimi. A complicare ulteriormente il quadro, si aggiungono gli aumenti dell'energia consumata dalle cartiere. «Per l'industria culturale è un momento difficile.

Siamo preoccupati», spiega Diego Guida, amministratore di Guida Editori e presidente nazionale dei Piccoli editori Aie, l'organismo di categoria. «Fino a marzo - aggiunge - siamo riusciti a sopperire al caro energia. Ad aprile si è invertita la tendenza. Con la guerra in Ucraina si profila il rischio recessione. Nella prima fase della pandemia i piccoli editori avevano vissuto un periodo positivo anche se nella primavera del 2020 le librerie erano chiuse. Siamo riusciti ad incrementare le vendite, trovando nuovi lettori. Ora la situazione sta cambiando. Per il settore, il rincaro delle materie prime è grave. Il costo della carta - prosegue Guida - è aumentato del 110 per cento in soli cinque mesi, da dicembre 2021 a maggio 2022, e le conseguenze degli aumenti ricadono su noi editori. Se ad esempio un editore partecipa a una gara per la ristampa di una collana universitaria, non può offrire gli stessi costi previsti per la prima edizione, quando erano nettamente inferiori, né può aumentare il prezzo di copertina di volumi già in commercio: il risultato sarà una perdita secca. La soluzione? La creazione di un fondo da utilizzare per il credito di imposta sull'acquisto della carta per i libri, così come già avviene per i periodici e i quotidiani. Eppure, i consumi culturali non sono calati, anche se cinema e teatro stanno molto peggio di noi. La paura del contagio è ancora molto presente».

Il 2021 è stato l'anno del boom per Marotta e Cafiero editori, un raro esempio di iniziativa culturale nata nella periferia nord, con una libreria tra Scampia e Melito. «Abbiamo stampato oltre 70mila titoli - spiega Rosario Esposito La Rossa, nominato Cavaliere del Lavoro da Mattarella nel 2017 -  con autori come Daniel Pennac, Stephen King, Don De Lillo, Ian Mc Ewan. Il nostro fatturato è passato da 90mila euro a mezzo milione. Siamo un'azienda giovane e puntiamo a ripetere i risultati dello scorso anno. Per ora resistiamo ma, se la crisi attuale dovesse continuare per un lungo periodo, rischieremmo di fermarci. Il prezzo della carta è il problema principale per noi. A dicembre, il periodo più importante dell'anno, ci siamo trovati senza materie prime. Con la guerra in Ucraina la situazione è peggiorata. Ci sono alcune tipologie di carta che non si trovano più. Mancano soprattutto quelle più pregiate. Con il Polo del Libro stiamo portando avanti proprio un discorso innovativo che mette al centro le materie prime. Guardiamo al futuro stampando libri ecosostenibili fatti con carte riciclate, inchiostri non inquinanti, colle senza plastificanti e a chilometro zero».

Al centro storico, negli ampi locali di via Cisterna dell'Olio, ha sede la Francesco Giannini & figli, storica azienda grafica fondata quasi 170 anni fa. «Siamo nati come tipografia - spiega Giulia Giannini - e dagli anni '70 del secolo scorso siamo anche casa editrice. Il prezzo della carta ha inciso sulla tipografia e di riflesso i costi per la produzione sono aumentati. Il problema principale oggi è la reperibilità, per carte più pregiate le forniture ritardano anche due mesi. In alcuni casi siamo stati costretti a chiedere ai nostri clienti di cambiare tipologia di carta in corso d'opera. Spesso abbiamo aggiornato il preventivo». Nonostante la congiuntura internazionale, Giulia Giannini è moderatamente ottimista sul futuro del settore. «Il momento dell'editoria è positivo. C'è stato un aumento dei lettori durante la pandemia con molte richieste. Abbiamo avuto buoni riscontri. Ora registriamo una flessione. Oltre ai libri cartacei, realizziamo e-book e libri interattivi. Per questi ultimi, è possibile accedere ai contenuti multimediali attraverso il Qr-Code. Abbiamo nuove strategie di mercato e le vendite vanno bene. Il leggero calo di questo periodo è dovuto anche al disagio economico. Il problema principale di case editrici piccole come la nostra è la distribuzione».

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Il Mattino