Riapertura della rottamazione delle cartelle, ma con un raggio di azione limitato, nuova tornata per la “voluntary disclosure” per l’emersione dei capitali...
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Dal capitolo fiscale è atteso un contributo significativo alla manovra, attualmente di circa 15 miliardi. La riedizione della definizione agevolata, i cui termini erano scaduti il 21 aprile, è una possibilità più che concreta ma molto difficilmente potrà consistere in un meccanismo più favorevole di quello che era stato messo in campo l’autunno scorso, con una robusta adesione da parte dei contribuenti. Il termine per il pagamento della seconda rata è fissato al 2 ottobre, quindi circa quindici giorni prima rispetto alla data in cui il governo dovrà trasmettere al Parlamento la legge di Bilancio. Quella scadenza sarà osservata con particolare attenzione, anche per valutare quanti hanno scelto di non versare in un’unica soluzione. L’eventuale riapertura - da far scattare con un apposito decreto legge parallelo alla legge di Bilancio - potrebbe riguardare coloro che a causa di errori o di irregolarità nel versamento delle rate del proprio debito non sono rientrati nella rottamazione.
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Il Mattino