Cheerios vuole il monopolio sul colore giallo, no del tribunale

Cheerios vuole il monopolio sul colore giallo, no del tribunale
Sono tra i più famosi marchi di cereali del mondo, secondi solo ai corn flakes della Kellogg’s. I Cheerios sono...

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Sono tra i più famosi marchi di cereali del mondo, secondi solo ai corn flakes della Kellogg’s.

I Cheerios sono piccole ciambelline di avena, famose soprattutto nella loro variante al miele. Creati nel 1941, sono entrati negli anni nelle consuetudini mattutine di milioni di persone. Prima negli Stati Uniti e poi in Europa, dove a commercializzarli ci pensa la multinazionale Nestlè.

Una presenza talmente ingombrante, quella dei Cheerios nella cultura americana, da identificare le scatole che li racchiudono con l’idea stessa di colazione. Non a caso la società che li produce, la General Mills, ha tentato di imporre e reclamare il copyright sul giallo dell’imballaggio: un giallo del tutto particolare e riconoscibile che gli esperti di marketing dell’azienda lo hanno soprannominato breakfast yellow, giallo colazione.

La richiesta è arrivata nelle aule di un tribunale, più precisamente alla Corte statunitense sui marchi commerciali, dove è stata bocciata. Lo scorso 22 agosto il giudice Anthony Masiello ha rifiutato la richiesta adducendo come motivazione che la General Mills non può reclamare diritti su un colore così diffuso tra le aziende del settore, che sono solite «impacchettare i loro prodotti con colori accesi e grafica definita».

Il giallo è utilizzato infatti da molti altri marchi di cereali, c’è un richiamo anche nella scatola dei celebri Corn Flakes di Kellogg’s, e se la General Mills avesse vinto la causa, tutti si sarebbero dovuti adeguare, cambiando le scatole oppure pagando.

Secondo il giudice Masiello però non ci sono i presupposti, anche perché il giallo non è una costante di tutti i prodotti General Mills: la legge degli Stati Uniti permette di registrare un colore come proprietario solo se si può provare che i consumatori associano a quel colore un marchio; mentre di giallo è tinta solo una variante - la classica - dei cereali Cheerios.


Insomma, se può esistere, ed esiste, il rosso Coca-Cola o il verde Tiffany, non può esistere il giallo Cheerios. È la seconda volta che l’ufficio marchi statunitense rifiuta la richiesta dell’azienda, che però non sembra volersi tirare indietro: «Stiamo lavorando per proteggere l’iconico colore giallo della nostra scatola di Cheerios e valutando i prossimi passi da compiere» - ha detto al sito di news Quartz il portavoce dell’azienda Mike Siemienas. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino