Cibus, +11% esportazioni Made in Italy nei primi 6 mesi del 2021. Celli: «Pandemia ha rivelato capacità adattamento manifatturiero»

Cibus, +11% esportazioni Made in italy nei primi 6 mesi del 2021. Celli: «Pandemia ha rivelato capacità adattamento manifatturiero»
Il cibo italiano piace sempre di più. «Le esportazioni di food made in Italy sono cresciute oltre l'11% nel primo semestre 2021 dopo avere già over...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il cibo italiano piace sempre di più. «Le esportazioni di food made in Italy sono cresciute oltre l'11% nel primo semestre 2021 dopo avere già over performato rispetto al commercio internazionale nel 2020. Questo è avvenuto nonostante lo stop del canale fuori casa che rappresenta un canale fondamentale per nostri prodotti a livello mondiale». È quanto afferma Antonio Cellie, ad fiere di Parma secondo cui «lo shock pandemico ha messo in evidenza la capacità di adattamento e la resilienza del nostro tessuto manifatturiero». «Le nostre imprese agroalimentari - afferma - non si sono mai fermate e hanno risposto alla crescente domanda di prodotti di qualità proveniente dei supermercati di tutto il mondo che, per molti mesi, erano l'unico canale di approvvigionamento aperto. Questa migrazione dei consumi verso prodotti di qualità e autenticamente italiani sembra in questo momento consolidarsi premiando la nostra innata capacità innovativa e adattiva».

Covid, Coldiretti: «Il cibo diventa la prima ricchezza del paese, vale il 25% del pil»

 

 

Al Cibus sono trattati questi temi non soltanto sul piano espositivo ma anche convegnistico con quattro momenti durante i quali la community a livello internazionale si confronterà durante i quattro giorni della manifestazione. Dalla multicanalizzata al World Food forum passando attraverso le start-up, facendo anche chiarezza su cosa sia effettivamente la filiera agroalimentare italiana, ovvero un patrimonio delle decine di migliaia di imprese che dal dopoguerra hanno portato in tutto il mondo le nostre Marche e i nostri straordinari prodotti, molti dei quali Dop e Igp. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino