NEW YORK - Il giudizio resta fermo a BBB ma l'outlook passa da stabile a negativo. La revisione del rating dell'agenzia Fitch sul debito sovrano dell'Italia ha dato un...
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Le altre variabili considerate sono l'applicazione di un nuovo sistema fiscale (la flat tax) di difficile analisi riguardo ai risultati, e il rischi di una ennesima crisi di governo che porti a nuove elezioni. Su questa strada, il rapporto tra il debito sovrano e il Pil, che nel 2017 era al 131,8 del Pil, sarà limato solo in misura esigua, e per il 2020 potrebbe essere sceso solo a quota 130,4%, tanto da rendere l'Italia uno dei Paesi a maggior rischio nell'area occidentale.
Restano d'altra parte fattori di tenuta che continuano a mantenere il rating due tacche sopra il livello degli investimenti spazzatura. La nostra economia è diversificata e capace di fornire valore aggiunto alla nostra produzione; il sistema pensionistico è relativamente in equilibrio, e il peso del debito non si estende al settore privato. Le nostre esportazioni sono diminuite del 2,1% nel corso del primo trimestre del 2018, ma la nostra economia resta competitiva e supportata da un costo del lavoro che è rimasto inalterato. Se da una parte le preoccupazioni degli analisti della Fitch dominano il documento, dall'altra il temuto declassamento del debito non è avvenuto in considerazione di alcuni fondamentali che restano positivi. Quanto al settore bancario, il rapporto segnala che la dismissione dei non performing loans è proceduta nel primo trimestre dell'anno con buon passo per la maggioranza degli istituti di bandiera. L'incidenza dei prestiti tossici è scesa dal 16% a fine 2016 e viaggia verso la quota del 10% che dovrebbe essere raggiunta alla fine del 2018. Le preoccupazioni di Fitch potrebbero trovare un'ulteriore conferma nelle parole del prudente sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, che ieri non ha escluso un possibile sfondamento del tetto del 3 per cento nel rapporto deficit/Pil, se questo fosse necessario per investimenti in sicurezza e manutenzione delle opere pubbliche. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino