Crisi della Sirti, sit in dei lavoratori: l'azienda diserta il tavolo in Regione

Crisi della Sirti, sit in dei lavoratori: l'azienda diserta il tavolo in Regione
Licenziamenti Sirti, la Regione convoca un incontro per scongiurarli. Con molta probabilità l'azienda però diserterà il tavolo. Il presidente della terza...

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Licenziamenti Sirti, la Regione convoca un incontro per scongiurarli. Con molta probabilità l'azienda però diserterà il tavolo. Il presidente della terza commissione del consiglio regionale (attività produttive, industria e lavoro) Nicola Marrazzo ha invitato la dirigenza della Sirti, la società che si occupa tra l'altro di infrastrutture per le reti telefoniche, ad un'audizione per il prossimo 5 marzo.


«Siamo stati informati che la società non prenderà parte all'incontro, perché impegnata in tavoli nazionali», spiega l'assessore Gennaro Mallozzi, che con il sindaco Salvatore Volpe ha seguito la protesta di qualche giorno fa dei dipendenti della sede di Casandrino, dove i tagli interesseranno 115 dei 265 dipendenti. Degli 833 licenziamenti a livello nazionale, 212 interesseranno, oltre Casandrino, anche le sedi di Benevento, Battipaglia e Sala Consilina.
 

I lavoratori hanno attuato un sit-in, rimosso dopo un incontro in Comune e dopo aver avuto la rassicurazione di un impegno da parte della Regione per un confronto sindacati-azienda. Ma la Sirti ha già fatto sapere che non ci sarà. «Non credo che sia corretta la decisione dell'azienda di non presentarsi al tavolo regionale», commenta il sindaco Volpe. «Non ci fermeremo, andremo avanti, mettendo in atto tutte le procedure e i mezzi in nostro possesso», assicura Marrazzo. Ad assicurare sostegno ai lavoratori è Biagio Trapani, segretario provinciale della FimCisl. «Quella di Sirti è una crisi figlia anche delle politiche al massimo ribasso sui contratti pubblici di manutenzioni delle reti e sulla quale il Governo deve intervenire. Riteniamo inaccettabile - dice - il comportamento dell'azienda che scarica solo sui lavoratori le sue inefficienze con l'annuncio di un licenziamento collettivo senza aver esplorato, attraverso un negoziato con le organizzazioni sindacali, soluzioni sostenibili. È inaccettabile che 110 dipendenti e le loro famiglie si ritrovino dall'oggi al domani senza lavoro e prospettiva». Pronti alle barricate anche la Fiom Cgil e la Usb. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino