Uno sgravio fiscale medio da 500 euro in busta paga per 4,5 milioni di lavoratori dipendenti a partire dalla seconda metà di quest'anno. Che diventeranno mille nel...
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L'ipotesi prevalente è che questi soldi vengano corrisposti mese per mese da luglio a dicembre, almeno quest'anno. Ma fonti alle prese con l'operazione non escludono che dall'anno successivo l'intero importo derivante da questo taglio del cuneo fiscale possa trasformarsi in una sorta di one shot da versare per intero in un'unica soluzione. Magari a Pasqua o a Natale, come se si trattasse di una tredicesima o quattordicesima-bis. Tecnicamente, viene spiegato, la cosa sarebbe possibile. Il secondo braccio dell'intervento riguarderà invece i circa 9,4 milioni di lavoratori, con redditi compresi tra gli 8.200 euro e i 26.600 euro, che attualmente prendono gli 80 euro introdotti dal governo Renzi. Per loro è prevista la trasformazione del bonus in detrazione fiscale. E a questi soldi potranno aggiungere anche una fetta residuale derivante dal taglio del cuneo fiscale. Quanti soldi in più riceveranno? Su questo punto fonti del Tesoro sono più prudenti. Si parla di un incremento complessivo, nel 2020, non superiore a 50-60 euro. Come a dire circa 10 euro aggiuntivi al mese. Che diventerebbero 20 euro a partire dal 2021. Una cifra che, aggiunta agli attuali 80 euro, porta lo sgravio totale a quota 100 euro al mese.
Come a dire che, a regime, un lavoratore dipendente con un reddito di 24 mila euro che, con il bonus Renzi incassa 960 euro, potrebbe raggiungere quota 1.200 all'anno. I tecnici che lavorano sul dossier, tra l'altro, spiegano che la trasformazione del bonus Renzi in detrazione riguarderà solo i redditi più alti. Infatti tra gli 8.200 euro (al di sotto c'è la no-tax area) e i 15 mila euro la riforma sarebbe penalizzante per gli interessati in quanto aggiungendo le detrazioni da lavoro dipendente per carichi familiari l'imposizione si annullerebbe trasformando questi soggetti in incapienti impossibilitati a godere di alcuna detrazione. Un paradosso che verrà evitato. E, a proposito di incapienti, per quei 4 milioni di contribuenti sotto gli 8 mila euro l'anno, il taglio del cuneo fiscale non prevede alcun coinvolgimento. Si tratta di persone che, spiegano fonti di maggioranza, vengono già in gran parte tutelate dal Reddito di cittadinanza introdotto lo scorso anno.
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Il Mattino