Frojo: «All'economia italiana servono più donne al lavoro

Frojo: «All'economia italiana servono più donne al lavoro
La giornalista e scrittrice Elvira Frojo, è intervenuta a Bracciano all’incontro “non c’è innovazione e sviluppo senza parità di...

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La giornalista e scrittrice Elvira Frojo, è intervenuta a Bracciano all’incontro “non c’è innovazione e sviluppo senza parità di genere”, nell’ambito della VI edizione della rassegna “Jazz’Inn 2022” incentrata quest’anno sul tema “la ricerca della sostenibilità” e dedicata alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino a proposito della posizione ancora marginale nelle donne nell'ambito lavorativo pubblico, dove le difformità sono ancora tante ed evidenti.

«La mancata partecipazione al lavoro delle donne è il vero punto debole della nostra economia. Con un indice di 63,8 su 100 siamo al 14° posto su 27 paesi Ue. Il tasso di attività delle donne, pari al 55% in Italia a fronte di una media europea del 68%, è inferiore di 18 punti percentuali a quello degli uomini, come emerso dall’ultima relazione di banca d’Italia. Il Pnrr prevede misure specifiche e risorse ma i primi risultati si vedranno nel medio-lungo termine. Servono misure urgenti per sbloccare il potenziale di crescita legato all’inserimento delle donne nel mercato del lavoro. Non potrà esserci innovazione -continua- senza le donne. Non potrà esserci futuro senza le donne, capaci di unire competenze, sensibilità e concretezza. Protagoniste in ogni ambito personale, sociale, professionale, le donne sono risorsa di sviluppo ma anche veicolo prezioso per qualsiasi messaggio innovativo, a partire dall’educazione e dalla formazione dei figli, sin dall’infanzia, per un cambiamento culturale, con la forza rigenerativa tipica delle donne, di quelle donne che hanno determinazione, coraggio, sfumature di sensibilità vincenti. Sentimenti non astratti, capaci di empatia, cura, coraggio, ottimismo, propensione al dialogo. Il lavoro, oggi, richiede ancor più flessibilità ed empatia. Ma anche un linguaggio comune del sentire», ha concluso. 

 

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Il Mattino