«Verificare che non ci siano stati aiuti di Stato alla Slovacchia per le aziende di Honeywell ed Embraco e trovare un modo per correggere quella che è una...
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«Quando c'è un Paese che offre un pacchetto di finanziamenti localizzativo anche conforme agli aiuti di Stato, ma che beneficia di condizioni più favorevoli, io devo essere in grado - dice il ministro in un'intervista al Corriere della Sera - di operare al di fuori degli aiuti di Stato e offrire le medesime condizioni, ma voglio capire il perimetro entro cui posso dare applicazione pratica di questa misura». «Embraco ha la nostra proposta, se tornano indietro siamo disponibili a prenderli in considerazione, ma io altre riunioni che si chiudono con forse.., ma.. non ne faccio più. Preferisco partire in quarta con Invitalia per capire se ci sono proposte e supportarle», afferma Calenda.
«Ora si tratta di lavorare sott'acqua seriamente e di risolvere questo problema a brevissimo - sottolinea il ministro - Il tempo limite è dato dalla procedura di mobilità, quindi fino a fine marzo. Siamo già partiti, il mio staff ci sta lavorando, io stesso ci sto lavorando. Aggiorneremo i sindacati in settimana». «Continuiamo a combattere. Il mio impegno è in prima persona, tutto quello che potrà essere fatto lo faremo», assicura Calenda.
«Ci vuole - dice - un globalization adjustment fund, un fondo di reindustrializzazione che prevenga le delocalizzazioni e metta pacchetti che vadano oltre la normativa sugli aiuti di stato per chi vuole andare a produrre altrove in Europa in condizioni di vantaggio legate al diverso grado di sviluppo dei Paesi.
Il Mattino