Petrolio russo, non c'è intesa Ue sull'embargo: l'ipotesi di "spacchettare" il sesto round di sanzioni

La riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi oggi non ha affrontato il tema. Nel weekend i contatti continueranno. Viva l'ipotesi spacchettamento, che però non piace a tutti

Petrolio russo, non c'è intesa nell'Ue sull'embargo: il sesto round di sanzioni potrebbe essere spacchettato
L'accordo sull'embargo al petrolio della Russia slitta ancora. I contatti per una soluzione comune dell'Unione europea continuano, ma al momento la situazione...

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L'accordo sull'embargo al petrolio della Russia slitta ancora. I contatti per una soluzione comune dell'Unione europea continuano, ma al momento la situazione resta «complessa», spiegano fonti Ue. La riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi oggi non ha affrontato il tema. Nel weekend i contatti continueranno, ma non si esclude l'ipotesi di spacchettare il sesto round di misure in due fasi, lasciando l'entrata in vigore dello stop al greggio ad un secondo momento. L'ipotesi spacchettamento, però, non piace a tutti gli Stati membri

 

Embargo petrolio russo, l'Ue non trova l'accordo: «Soluzione non vicina»

 

Lo spacchettamento e le mosse Ue

Il rischio di uno spacchettamento, si spiega, potrebbe essere quello di dare un'immagine di debolezza di fronte alla Russia. Ma, allo stesso tempo, prolungare per un tempo eccessivo la messa in campo del sesto pacchetto potrebbe essere controproducente: le misure contro personalità russe - come il patriarca Kirill - o contro istituti finanziari come la Sberbank sono state rese note ormai diversi giorni fa.

E più passa il tempo più diminuisce la portata del danno economico che l'Ue, attraverso le sanzioni, può apportare a Mosca. Se la strada dello spacchettamento fosse adottata, spiegano fonti europee, ciò non vorrebbe comunque dire che l'Ue ha accantonato l'embargo al greggio, piegandosi di fatto alle criticità poste dall'Ungheria. La misura, si osserva, ci sarà comunque. «Tutte le opzioni sono sul tavolo, la priorità è restare uniti», spiega una fonte diplomatica Ue. 

 

 

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Il Mattino