Sono iniziate con un minuto di silenzio per onorare Sergio Marchionne le assemblee di Fca e Ferrari. Ieri nello studio legale Loyens & Loeff di Amsterdam le nomine effettuate...
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È evidente che per intervenire così ad ampio spettro ogni decisione condizionerà le altre e non è affatto escluso un valzer di poltrone riguardante soprattutto i top manager che fanno parte del Gec. Manley è stato a Monza per prendere in mano il dossier F1 di Fca prima gestito da Sergio che era però anche presidente Ferrari. In precedenza aveva passato diversi giorni a Torino e dialogato a lungo con Altavilla. Fra i due, i principali candidati alla successione di Marchionne, c'è un rapporto di grande stima e amicizia e l'italiano avrà sicuramente dato i consigli migliori per gestire il business in Europa. I candidati a guidare l'Emea restano i soliti, ma le posizioni tendono a delinearsi. Troppo importanti gli incarichi di Pietro Gorlier (capo della Marelli e della divisione componenti di cui fanno parte Teksid e Comau) per sfilarlo, più papabili Daniele Chiari (capo delle Relazioni Istituzionali e della Pianificazione Prodotto in Emea) e Gianluca Italia, responsabile del mercato tricolore che resta per Fca di gran lunga il più importante da questa parte dell'Atlantico. In corsa anche Davide Mele che però, con la sua esperienza internazionale (è stato il vice di Ketter nella regione Latam), potrebbe fare da collegamento fra Torino e Auburn Hills. Altavilla guidava l'Emea ma, dall'uscita di Andrea Formica qualche anno fa, si occupava direttamente anche delle vendite in Europa, una competenza che ora potrebbe essere di nuovo separata. Manley ha anche due fondamentali poltrone (regione Nafta e Jeep-Ram) occupate da lui da assegnare negli Usa e in questo caso saranno privilegiati uomini dell'orbita Chrysler.
Reid Bigland si occupa delle vendite negli States dal 2011, ma ha anche esperienza di brand perché ha guidato Alfa e Maserati; un profilo adatto per guidare la Nafta. Quell'importante incarico (responsabilità di Jeep e Ram) potrebbe essere affidato pure a Timothy Kuniskis, un altro top americano che dall'inizio dell'anno ha impugnato il timone di Alfa e Maserati conservando quelli di Chrysler e Dodge. In questo caso potrebbe tornare ad un europeo o addirittura ad un italiano la leadership dei gioielli della Motor Valley, il Biscione e il Tridente. Elkann ha parlato anche di Maranello: «La Ferrari è compatta e determinata a costruire un futuro all'altezza. Camilleri è la persona giusta, uomo di grande talento ed esperienza». Fra dieci giorni a Maranello ci sarà il Capital Market Day e verrà illustrato il piano industriale che aveva preparato Sergio Marchionne per portare il Cavallino ancora più in alto da tutti i punti di vista. L'altro ieri, intanto, c'è stato il primo cda Exor senza Sergio, nel primo semestre utile netto in contrazione da 916 Leggi l'articolo completo su
Il Mattino