PARIGI - Eppur si muove. A rilento magari, ma non affonda. Nonostante il clima non proprio sereno tra Francia e Italia, il progetto di un'alleanza nella cantieristica militare...
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Sul piano industriale, però, anche se gli scambi azionari e altre fusioni sono per il momento accantonate, le cose continuano a muoversi. I due gruppi sono impegnati in una collaborazione industriale comune per fornire alla Marina francese quattro navi di supporto logistico, basate sull'unità italiana Vulcano. Le sezioni di prua, sottolineano da parte italiana, saranno costruite ai cantieri di Castellammare di Stabia. Ovvero: anche se meno spediti rispetto alla road map che si poteva immaginare un anno fa, si va avanti. Per gli osservatori francesi, tuttavia, si tratta soprattutto di salvare le apparenze. Il patron di Naval Group Hervé Guillou (che con il collega Giuseppe Bono continua a difendere strenuamente il progetto) ha ammesso che la joint venture «è già una buona cosa» ma che «sarebbe molto più efficace se ci fossero partecipazioni incrociate» cosa che, ha aggiunto «necessita una discussione approfondita a livello politico che purtroppo non c'è ancora stata». Gli industriali sperano di convincere i politici con le cifre. Naval Group pesa 3,7 miliardi e le attività difesa di Fincantieri un miliardo. «Siamo entrambi troppo piccoli ha spiegato e messo in guardia Guillou nei prossimi dieci anni ci saranno cento campagne da condurre e da soli non possiamo farcela». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino