Generali ha «completato la trasformazione del gruppo in un contesto difficile», ha detto ieri il ceo Philippe Donnet. E non era affatto scontato che lo facesse con...
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Guardando il dettaglio dei numeri si comprende ancora meglio tanta fiducia del ceo sul futuro. L'utile netto è volato a quota a 2,309 miliardi, in crescita del +9,4% grazie al miglioramento del risultato operativo e al contributo delle attività in dismissione o cedute. Nello stesso tempo, il risultato operativo è aumentato del 3% a 4,857 miliardi. E anche la redditività operativa è andata oltre i target grazie all'operating roe medio dei quattro anni che ha superato il 13% (al 13,4%).
In particolare, si sente il contributo sempre maggiore dell'asset management, un business sul quale il gruppo ha puntato molto nel nuovo piano industriale. L'utile prodotto dalle attività di risparmio gestito è infatti in aumento del 24% a 235 milioni, grazie all'accelerazione del business in Europa e ai primi frutti della sua espansione globale, spiega la compagnia triestina. Nella attività tradizionale la raccolta netta Vita (+5,2%) si è attestata l'anno scorso a 11.369 milioni beneficiando in particolare della crescita nell'ultimo trimestre, con i premi a 46.084 milioni (+5,7%). Nello stesso tempo, i rami Danni hanno raggiunto 20.607 milioni (+3,3%) e il Combined Ratio, sostanzialmente stabile al 93%, è risultato il migliore tra i concorrenti malgrado l'impatto delle catastrofi naturali e dei grandi sinistri verificatisi l'anno scorso. Tanto che i premi complessivi ammontano a 66.691 milioni, in salita del 4,9%. Forte di questi numeri, il cda ha proposto 0,9 euro per azione, il 5,9% in più rispetto agli 0,85 euro distribuiti lo scorso anno portando a 5,1 miliardi i dividendi cumulati nel periodo 2015-2018, il triennio del vecchio piano. Nemmeno l'incertezza sui mercati finanziari sembra dunque impensierire più di tanto il ceo del Leone di Trieste: «Abbiamo dimostrato di essere in grado di assorbire gli shock sui Btp», ha sottolineato Donnet segnalando che a fine 2018 l'esposizione sui titoli di Stato italiani ammontava a 59 miliardi «su un totale di asset di quasi 500 miliardi e senza nessun impatto negativo sulla nostra solidità patrimoniale». Per la prima volta poi il Leone ha anche varato un piano di azionariato per i propri dipendenti che riguarda fino allo 0,38% del capitale e vale oltre 95 milioni euro agli attuali prezzi di Borsa, dove il titolo ieri ha guadagnato l'1,2% (a 16,005 euro). Leggi l'articolo completo su
Il Mattino