Da multiutility a multicircle, la metamorfosi del gruppo Iren

Da multiutility a multicircle, la metamorfosi del gruppo Iren
Il paradosso dell’emergenza Covid è che mentre in tutto il mondo le principali produzioni industriali si sono fermate per effetto del lockdown, gran parte delle...

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Il paradosso dell’emergenza Covid è che mentre in tutto il mondo le principali produzioni industriali si sono fermate per effetto del lockdown, gran parte delle aziende immerse nei processi di trasformazione digitale e di transizione energetica hanno fatto salti da gigante nella direzione dello sviluppo. Al punto da dover ricalibrare la mission e riposizionare il brand. Un caso di scuola è sicuramente l’Iren, una delle più importanti e dinamiche multiutility del panorama italiano, attiva nei settori dell’energia elettrica, del gas, dell’energia termica per teleriscaldamento, della gestione dei servizi idrici integrati, dei servizi ambientali e tecnologici. Se l’obiettivo di crescita a livello nazionale resta dominante, la società emiliana di recente ha annunciato di voler diventare leader nella sostenibilità attraverso lo sviluppo della “multicircle economy”, confermando il forte radicamento nei territori storici.

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La multicircle economy è la strategia di crescita che estende il concetto di economia circolare, enfatizzando la natura multi-business del gruppo e la visione industriale a lungo termine focalizzata sull’uso consapevole ed efficiente delle risorse. Non solo gestione efficiente dei rifiuti, dunque, ma anche del ciclo idrico e della produzione di calore. Legno, plastica, energia, acqua: tutto può avere una seconda vita, persino una terza e addirittura una quarta. Proprio su questa nuova visione Iren ha così programmato una parte rilevante degli investimenti annunciati nel Piano al 2025. Basti dire che il 61% degli investimenti totali (3,7 miliardi) è riconducibile a voci sostenibili e oltre 2 miliardi sono attribuibili alla multicircle economy. Quotata in Borsa e partecipata da circa 100 Comuni, Iren opera in un bacino multiregionale di oltre 8 milioni di abitanti, con circa 8.100 dipendenti, ricavi superiori a 4 miliardi, un portafoglio di circa 1,9 milioni di clienti nel settore energetico, 2,8 milioni di abitanti serviti nel ciclo idrico e 3 milioni nel settore ambientale. È il primo operatore nazionale nel settore del teleriscaldamento, tanto che gestisce la rete della città più teleriscaldata d’Italia, Torino, servendo oltre 600.000 abitanti. 

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Il Mattino