Ilva, allarme inquinamento: +916% di diossina a Taranto dal 2017

Ilva, allarme inquinamento: +916% di diossina a Taranto dal 2017
«In un anno il valore della diossina a Taranto è aumentato del 916%», passando «da 0,77 picogrammi del 2017 a 7,06 picogrammi del 2018, molto vicino agli...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«In un anno il valore della diossina a Taranto è aumentato del 916%», passando «da 0,77 picogrammi del 2017 a 7,06 picogrammi del 2018, molto vicino agli 8 picogrammi del 2009» quando nella «masseria Carmine furono prelevati 1.124 capi di bestiame per essere abbattuti». Lo denunciano il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, e il consigliere comunale Vincenzo Fornaro, ex allevatore, riportando «i dati di Arpa Puglia».


Secondo i dati, «nella masseria Carmine si è passati da 0,77 picogrammi per metro quadro 'Diè ad un dato del 2018 pari a 7,06 picogrammi». Bonelli e Fornero sostengono che «sono in aumento le diossine anche nell'area dell'agglomerato del siderurgico con un valore di 11 picogrammi, e nel quartiere Tamburi, in via Orsini, con valore pari 5,5 picogrammi». «In altri paesi europei come Francia e Germania - sottolineano - i valori limiti sono pari a 5 e 4 picogrammi». Secondo Bonelli e Fornaro «ci troviamo di fronte ad una situazione drammatica che evidenzia come a Taranto non si sia mai smesso di inquinare e che il regime d'immunità penale ha favorito questa gravissima situazione». «Presenteremo un esposto all'autorità giudiziaria - annunciano - perché a questo punto sarà inevitabile aprire una nuova inchiesta 'Ambiente svenduto 2', perché l'inquinamento a Taranto non è mai cessato». La città di Taranto viene «colpita e affondata - sostengono - dalla latitanza del ministro Costa e del ministro Di Maio che hanno irresponsabilmente confermato la norma sull'immunità penale prevista dal decreto 98/2016, voluta da Renzi e Calenda, e peggiorato la situazione ambientale con il famoso addendum di Arcelor Mittal». «Già lunedì - concludono - invieremo una diffida al ministro Costa affinché ordini il riesame dell'Aia dell'ex Ilva di Taranto, oggi di proprietà Arcelor Mittal, e al ministro Di Maio chiedendogli di abrogare la scandalosa immunità penale».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino