In Italia 307mila famiglie milionarie: in mano all'1,2% quasi un terzo della ricchezza totale

In Italia 307mila famiglie milionarie: in mano all'1,2% quasi un terzo della ricchezza totale
L'Italia conta 307mila famiglie milionarie, pari all'1,2% del totale, che possiedono il 20,9% della ricchezza finanziaria italiana. È quanto emerge dal report...

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L'Italia conta 307mila famiglie milionarie, pari all'1,2% del totale, che possiedono il 20,9% della ricchezza finanziaria italiana. È quanto emerge dal report Global Wealth 2017: Transforming the Client Experience di The Boston Consulting Group (Bcg), giunto alla 17esima edizione. Nel 2021, rileva il rapporto, saranno 433mila, l'1,6% del totale e con uno stock pari al 23,9%. A livello globale il numero di famiglie milionarie è cresciuto in un anno del 7%, arrivando a quota circa 18 milioni. Si tratta dell'1% delle famiglie, che detengono il 45% della ricchezza. 


«Mentre la ricchezza finanziaria globale è cresciuta del 5,3% e, in Europa, del 3,2%, l'Italia -c ommenta Edoardo Palmisani, Principal di Bcg - ha registrato una leggera battuta d'arresto riconducibile principalmente a riduzione di valore (cosiddetto effetto mercato) delle partecipazioni azionarie dirette e degli investimenti obbligazionari che avevano come controparte istituzioni finanziarie». Le dinamiche della ricchezza finanziaria, rileva, «sono sempre legate infatti a due fattori: la nuova ricchezza generata e la performance del portafoglio. Il nostro report, per quest'anno, evidenzia come la creazione di nuova ricchezza sia rimasta pressoché costante, mentre sono stati gli investimenti diretti azionari ed obbligazionari a generare una performance negativa, seppur parzialmente controbilanciati da fondi comuni e gestioni patrimoniali». «Se guardiamo però ai prossimi 5 anni - spiega Palmisani - ci aspettiamo che la nostra ricchezza riprenda a crescere, superando i 5 trilioni di dollari. Oggi ci attestiamo sui 4,5 trilioni, a trainare saranno nuovamente i segmenti che hanno più di un milione di ricchezza e che cresceranno a tassi del 5/6%. In questo scenario futuro di crescita ci aspettiamo che il portafoglio delle famiglie si continui a ribilanciare verso il mondo azionario a scapito di obbligazioni, cash e depositi per raggiungere un'allocazione più efficiente. Se confrontiamo il nostro portafoglio con il resto dell'Europa o l'America, infatti, notiamo il peso di obbligazionario e cash molto superiore rispetto ad altri paesi».
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Il Mattino