Investimenti, le regole anti-panico che guardano lontano

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«L’investimento intelligente può battere il potere dell’emotività concentrandosi su ricerche pertinenti, dati solidi e strategie collaudate»....

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«L’investimento intelligente può battere il potere dell’emotività concentrandosi su ricerche pertinenti, dati solidi e strategie collaudate».

Per Matteo Astolfi, managing director di Capital Group in Italia, ci sono sette principi che investitori e risparmiatori non dovrebbero mai dimenticare. Tanto più quando i mercati vanno sulle montagne russe. Prima regola: i cali di mercato fanno parte degli investimenti. Per lunghi periodi di tempo, le azioni si sono mosse costantemente al rialzo. Ma la storia insegna che i cali del mercato azionario sono una parte inevitabile dell’investimento. E che correzioni (un calo del 10% o più) e ribassi (un calo esteso del 20% o più) non durano per sempre. Meglio non ridurre in perdita l’esposizione alle azioni. Anzi. Turbolenza e forti cali di mercato sono in genere i momenti migliori per investire. Secondo: “time, not timing”, il tempo nel mercato conta, e non il timing. Nessuno può prevedere accuratamente i movimenti di mercato a breve termine e gli investitori che attendono in disparte rischiano di perdersi i periodi di significativo apprezzamento che seguono i ribassi. Ogni calo dell’S&P 500 del 15% o più, dal 1929 al 2020, è stato seguito da una ripresa. Il rendimento medio nel primo anno dopo ognuno di questi cali è stato del 55%. Terza regola: l’investimento emotivo può essere pericoloso. Certo, le reazioni emotive agli eventi di mercato sono perfettamente normali. Ma sono proprio le azioni intraprese durante questi periodi che possono fare la differenza tra il successo e il fallimento degli investimenti. Il quarto principio suggerisce di creare e rispettare un piano d’investimento costruito con cura: è un altro modo per evitare di prendere decisioni d’investimento miopi, soprattutto quando i mercati si muovono al ribasso. Un piano che dovrebbe considerare diversi fattori, tra cui la tolleranza al rischio e gli obiettivi a breve e lungo termine. Allungare il proprio orizzonte temporale è un altro modo per battere la volatilità. Quinto punto: la diversificazione conta. Un portafoglio diversificato non garantisce profitti e non assicura che gli investimenti non diminuiranno di valore, ma aiuta a ridurre il rischio. La sesta regola è che in genere il reddito fisso può aiutare a portare equilibrio al portafoglio. Infine, il settimo principio: il mercato tende a premiare gli investitori nel lungo termine. Anche includendo le flessioni, il rendimento medio annuo dello S&P 500 in tutte le decadi dal 1937 al 2021 è stato del 10,57%. 

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Il Mattino