Bollette e benzina, la guerra in Israele rischia di costare caro agli italiani: il timore del carburante a 3 euro

Secondo Codacons, solo di carburante gli aumenti possono arrivare a 390 milioni di euro al mese

Bollette e benzina, la guerra in Israele rischia di costare caro agli italiani
Sui mercati petroliferi internazionali regna l'incertezza dopo il deflagrare delle tensioni tra Israele e Gaza. E tra bollette e benzina il conto rischiano...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sui mercati petroliferi internazionali regna l'incertezza dopo il deflagrare delle tensioni tra Israele e Gaza. E tra bollette e benzina il conto rischiano di pagarlo le tasche degli italiani. 

I numeri

Per Codacons, l’impatto in termini di aumenti per gli italiani potrebbe arrivare a 390 milioni di euro al mese solo per i costi dei rifornimenti di carburante. Basta un aumento di 10 centesimi di euro al litro per benzina e gasolio per dover pagare 5 euro in più ogni pieno. Per questo, il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha sottolineato la necessità di vigilare, perché la situazione in Medio Oriente «rischia di far esplodere altre problematiche, mi riferisco per esempio a quella dell’energia come accaduto per la guerra della Russia in Ucraina, per l’approvvigionamento di gas e petrolio». Il timore sarebbe addirittura quello di vedere la benzina arrivare a 3 euro al litro

Guerra in Israele. I parenti degli ostaggi in tv: «Diteci se sono ancora vivi, i nostri leader facciano ciò che serve»

Ritorno al passato

Uno scenario già visto dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, che ha costretto il nostro Paese a ridimensionare immediatamente la dipendenza energetica da Mosca, in uno contesto globale in cui molti stati hanno dovuto fare mosse simili. Anche per questo, con l'inverno in vicino e un'inflazione galoppante, i segnali di preoccupazione sono parecchi. Oggi sono in rialzo i prezzi del petrolio con il Brent a 88 dollari, mentre torna a scendere il gas naturale, che ieri aveva toccato i massimi da sette mesi a questa parte per le tensioni in Medio Oriente e i timori di sabotaggio a una condotta in Finlandia.

L'arsenale di Hamas, officine segrete nei tunnel e missili d’importazione: sfruttata la tecnologia offerta dall’Iran

Ieri per precauzione Israele ha bloccato in via precauzionale la produzione del giacimento Offshore di Tamar con l'americana Chevron come operatore, a circa 90 km in mare da Haifa. Questo indotto alimenta parte di Egitto, mentre altro gas arriva in Europa. Il presidente di FederPetroli Italia Michele Marsiglia, in una sua dichiarazione ieri all'apertura dei mercati, ha parlato di «copione già visto, con un pericolo forniture estere annunciato la scorsa settimana in una diretta Rai sulla problematica dei nostri approvvigionamenti in Africa e Medio Oriente». Per l'Italia i problemi derivano dal fatto che «l'80% di approvvigionamento energetico» viene dall'estero tra petrolio e gas, ha aggiunto Marsiglia. Come noto infatti la produzione nazionale di petrolio è ancora un miraggio, mentre oggi il primo esportatore verso il nostro Paese è l'Algeria (con il 36%), rendendoci di fatto esposti al contesto internazionale, che sembra peraltro diventare sempre più instabile. 

Israele, il massacro nel kibbutz di Kfar Azza. «Uccisi 40 bambini, alcuni sono stati decapitati»

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino