Manovra, il piano di Padoan: la priorità va data ai giovani

Manovra, il piano di Padoan: la priorità va data ai giovani
ROMA. Che sia la priorità politica della legge di Bilancio (insieme al tema della povertà) è ormai ben noto: anche ieri il ministro dell'Economia Padoan...

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ROMA. Che sia la priorità politica della legge di Bilancio (insieme al tema della povertà) è ormai ben noto: anche ieri il ministro dell'Economia Padoan ha ribadito che una parte delle «pochissime risorse» a disposizione del governo saranno impiegate per l'occupazione giovanile, con il dimezzamento dei contributi per a carico del datore di lavoro versati dai neoassunti. Lo schema dell'operazione è ormai definito, ma i dettagli potranno essere rivisti fino all'ultimo momento per tener conto sia dei vincoli finanziari sia di quelli relativi alle norme europee.


Uno dei nodi chiave è quello dell'età fino alla quale potrà essere applicato il taglio del 50 per cento dei contributi (con tetto a 4 mila euro) per tre anni. Dal punto di vista dell'esecutivo sarebbe naturalmente preferibile arrivare ai 32 anni, ma questa soluzione oltre ad essere più dispendiosa andrebbe incontro ad una probabile bocciatura da parte di Bruxelles. C'è un precedente pesante, quello del contratto di formazione e lavoro introdotto nel 1984 e poi modificato nel corso del tempo: la soglia dei 32 anni poteva essere elevata dalle Regioni e alcune lo portarono addirittura fino ai 45 anni. Alla fine degli anni Novanta la commissione stabilì che si trattava di misure selettive (a beneficio solo di alcune aree territoriali e categorie di imprese) e quindi di aiuti di Stato. Al termine di un duro contenzioso la decisione fu confermata dalla Corte di Giustizia e il governo italiano fu condannato a recuperare le somme concesse ai datori di lavoro.

Il limite a 29 anni non dovrebbe invece incontrare problemi perché richiamato nel regolamento europeo del 2013 che ha definito tra l'altro l'utilizzo del Fondo sociale europeo a beneficio dei Neet, i giovani che non lavorano né studiano. Dunque a meno di strappi è molto probabile che alla fine l'asticella venga posta a quel livello.
Un altro aspetto da definire è la coesistenza tra la misura per i giovani e l'agevolazione più ampia applicata quest'anno al Sud (decontribuzione totale con limite a 8.060 euro) per le assunzioni di giovani tra i 16 e i 24 anni oppure di disoccupati di almeno sei mesi di età superiore. Questa misura è finanziata con fondi europei e scade a fine dicembre: a questo punto una sua proroga per un altro anno è più che probabile. Dunque nel 2018 ci sarebbe un doppio canale di agevolazione delle assunzioni e l'utilizzo di quello riservato al Mezzogiorno avrebbe tra l'altro l'effetto di ridurre seppur di poco il costo della misura più generale.


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Il Mattino