Roma. La novità dell'ultima ora potrebbe essere una misura che permetterebbe al governo di incassare, senza colpo ferire, 800 milioni di euro. Nel decreto fiscale che...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ma al Tesoro la reputano importante per l'apporto di risorse alla prossima manovra di bilancio, ancora affamata di coperture finanziarie per disinnescare l'aumento dell'Iva e finanziare le misure promesse dal governo, dalla decontribuzione per i neo assunti, al rinnovo del contratto per gli statali. Lo scopo del decreto fiscale che sarà approvato dal consiglio dei ministri di oggi, del resto, è proprio questo: fornire risorse per la legge di Bilancio che sarà invece esaminata dal consiglio dei ministri di lunedì. Gratta & Vinci a parte, buona parte dei fondi, dovrebbe arrivare dalla riapertura della rottamazione delle cartelle esattoriali. Una misura dalla quale il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, si attende di incassare almeno 1,5 miliardi di euro. La nuova sanatoria avrà alcune novità rispetto alla precedente. La prima è l'estensione temporale. Potranno essere rottamate le cartelle della ex Equitalia ricevute fino a settembre, con la possibilità di una estensione per via parlamentare a quelle fino a dicembre. Saranno riammessi i contribuenti che alla prima scadenza non avevano potuto aderire perché non erano in regola con i piani di rateizzazione: per loro ci saranno cinque rate fino a febbraio 2019. Poi ci sarà una riapertura per coloro che già avevano aderito alla prima rottamazione, ma che poi non erano stati in gradi di versare la rata di luglio o quella di settembre.
Tra le altre misure, sarà istituito il Fondo imprese Sud, con una dotazione di 150 milioni di euro per la crescita dimensionale delle Pmi delle Regioni meridionali. Inoltre, vi sarà la riapertura della sanatoria delle liti pendenti e vi saranno altri settori soggetti al cosiddetto «split payment», l'inversione contabile per la quale l'Iva è trattenuta direttamente dalla pubblica amministrazione.
Ieri il premier Paolo Gentiloni ha sottolineato che la legge di bilancio eviterà «l'aumento dell'Iva, non introdurrà nuove tassazioni» che avrebbero «effetto depressivo». Le risorse, ha aggiunto, saranno «limitate» ma «lavoreremo per trovare ulteriori spazi per gli investimenti». Intanto, la web tax dovrebbe arrivare a cavallo tra novembre e dicembre con un emendamento alla legge di bilancio. Si tratterà di un prelievo sui ricavi dei colossi del web, la cui aliquota sarebbe fissata al 6%. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino