Seicento giovani economisti da tutta Europa per dare nuova linfa vitale e visione a oltre 100 soggetti tra cui banche europee, istituzioni politiche e agenzie finanziarie....
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«A Napoli - sottolinea il rettore dell'Università Federico II Gaetano Manfredi - le grandi istituzioni pubbliche e private internazionali selezionano i miglior studenti di post dottorato per offrire posizioni, un'iniziativa che testimonia il valore della scuola di economia napoletana che è stata scelta per questo evento e la centralità di Napoli per i saperi, le competenze che ospita giovani da decine di paesi stranieri per mettersi in gioco nell'economia globale».
L'evento è organizzato dall'European Economic Association (EEA). La maggior parte dei reclutatori proviene dall'Europa, ma alcuni provengono dall'Australia e dal Medio Oriente. Oltre alle università, molte banche centrali e istituzioni private sono a Napoli per reclutare i giovani partecipanti che sono per lo più dottorandi e post-doc provenienti da università europee ma molti vengono anche dagli Usa. I colloqui di lavoro del Job Market fanno seguito a un processo di selezione effettuato online, in cui i reclutatori di ogni istituzione hanno scelto chi sentire tra i tanti candidati che hanno fatto domanda presso di loro. La European Economic Association organizza anche due eventi collaterali ai colloqui: un seminario su come presentare in modo professionale il proprio lavoro di ricerca e una Lectio Magistralis del professor Jean Tirole, premio Nobel ed ex Presidente della European Economic Association.
«È un evento evento importante - spiega Tullio Jappelli, Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche della Federico II - per la ricerca economica e per inserire l'università nel circuito internazionale della ricerca. In tempi in cui i nazionalismi sembrano predominare, questa iniziativa europea crea spazio uno comune e favorisce la mobilità dei ricercatori e l'integrazione culturale». Il contributo che i giovani possono portare al'economia del futuro è considerato di spessore: «Ci aspettiamo di reclutare giovani economisti - spiega Carlo Altavilla, caposezione della Banca Centrale Europea - con una forte spinta motivazionale verso l'integrazione europea e la politica monetaria. Giovani che guardino i temi del mercato finanziario e del credito e abbiano an che un background econometrico sull'analisi del pil per valutare le politiche monetarie del futuro». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino