I giovani industriali: «Olimpiadi occasione persa, ponte sullo Stretto scelta di coraggio»

I giovani industriali: «Olimpiadi occasione persa, ponte sullo Stretto scelta di coraggio»
«Le Olimpiadi a Roma sono un'occasione persa di chi sa dire solo, perché quando si entra nella stanza dei bottoni non è per spegnere la luce»: Marco...

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«Le Olimpiadi a Roma sono un'occasione persa di chi sa dire solo, perché quando si entra nella stanza dei bottoni non è per spegnere la luce»: Marco Gay, presidente dei giovani industriali, inaugura il convegno di Capri con una nota molto polemica nei confronti dei tanti no. No alle Olimpiadi a Roma, «perché è più facile rinunciare che accettare il rischio di risdurre gli sprechi, eliminare le infiltrazioni mafiose, aumentare la trasparenza, evitare speculazioni».  No al referendum «per antipatia intellettuale verso il Governo o perché si spera di lucrare dalla bocciatura della riforma». No global «mentre noi siamo neo global. Per tanti dire no - sottolinea Gay - è una vera e propria cultura fondata sul fascino della conservazione e dell'opporsi senza proporre alternative».


Poche la critiche al Governo, apprezzato per il Ponte sullo Stretto, per il progetto Industria 4.0 e per la legge in bilancio «che finora si chiamava legge di stabilità, oggi si può definire legge di sviluppo». L'unica critica è sulle scelte destinate alle entrate «con pochissimi risparmi sulla spesa pubblica e tante misureuì una tantum».

L'ambizione dei giovani industriali, secondo il discorso del loro presidente, è di affrontare le sfide dell'innovazione, approfittando di un vicino cambio generazionale: «Oggi il 65% delle imprese che fattura più di 20 milioni di euro è costituito da imprese familiari, in gran parte guidate da un leader con più di 70 anni. Nei prossimi cinque anni ci sarà un ricambio generazionale che è una grande sfida per tutti noi» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino