Pagamenti imprese, calano i ritardi ma la Campania resta terzultima in Italia: Napoli e Caserta tra le province peggiori

Pagamenti imprese, calano i ritardi ma la Campania resta terzultima in Italia: Napoli e Caserta tra le province peggiori
Continua l’impatto dell’emergenza Covid-19 sulla puntualità dei pagamenti delle imprese: a giugno le aziende italiane che pagano i propri fornitori...

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Continua l’impatto dell’emergenza Covid-19 sulla puntualità dei pagamenti delle imprese: a giugno le aziende italiane che pagano i propri fornitori con un ritardo di oltre 30 giorni sono il 12,8%, un dato in lieve diminuzione rispetto al trimestre precedente (-2,3%), ma in crescita del 21,9% rispetto a fine 2019. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti aggiornato al 30 giugno 2021 e realizzato da Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information. 

Con il 23,3% di imprese che pagano alla scadenza i propri fornitori, la Campania è terzultima nella classifica italiana stilata dallo Studio Pagamenti di Cribis, aggiornato al 30 giugno 2021. Rispetto al trimestre precedente, quando erano il 23,6%, peggiorano i pagamenti puntuali (-1,3%), ma diminuiscono quelli effettuati con ritardi superiori ai 30 giorni, passati dal 20,5% al 20,1% (-2%).

A confronto con lo scorso marzo, Salerno è l’unica provincia campana a registrare un incremento di imprese puntuali (26,4% vs 26%), mentre Benevento (+1,2%) è la sola dove aumentano i pagamenti in grave ritardo, che in regione diminuiscono soprattutto ad Avellino (-6%) e Caserta (-3,1%).

Nella classifica delle province, in regione la migliore è Avellino (76°), seguita da Benevento (77°), Salerno (84°), Napoli (92°) e Caserta (101° e settima in assoluto fra le province italiane meno virtuose). Rispetto a marzo 2021, Avellino e Salerno guadagnano 3 posizioni, mentre rimangono stabili le altre.

L’incremento dei ritardi gravi rispetto alla fine del 2019 è particolarmente evidente soprattutto in Valle d’Aosta (+47,9%), Trentino-Alto Adige (+41,2%), Friuli-Venezia Giulia (+40,3%), Veneto (+37,3%) e Liguria (+36,7%), mentre a livello provinciale le più colpite sono Imperia (+76,6%), Belluno (+70,8%), Asti (+60%), Sondrio (+58,5%) e Trento (+54,3%).

«Nonostante i dati sui pagamenti in grave ritardo indichino un peggioramento rispetto alla situazione pre-pandemia, un segnale positivo viene dalle imprese che pagano puntualmente i fornitori e che al 30 giugno scorso sono il 36,5%, un numero in aumento sia rispetto a fine 2020 (+2,2%) che in confronto con fine 2019 (+5,2%)», dichiara Marco Preti, amministratore delegato di Cribis.

Il ranking regionale della puntualità è guidato dalla Lombardia (45,7%), seguita da Emilia-Romagna (44,6%), Veneto (44%), Friuli – Venezia Giulia (43%) e Marche (42,6%), mentre in ultima posizione troviamo la Sicilia (19,8%), preceduta da Calabria (20,7%) e Campania (23,3%). Sicilia, Calabria e Campania (nell’ordine) detengono inoltre il primato negativo per quanto riguarda i pagamenti oltre i 30 giorni, rispettivamente con il 22,3, il 22,1 e il 20,1%.

Fra le province, la più puntuale ancora una volta è Brescia, seguita da Sondrio, Bergamo, Lecco e Reggio-Emilia; all’ultimo posto troviamo Trapani, preceduta da Reggio Calabria, Palermo, Crotone e Messina.

Le province che rispetto allo scorso trimestre hanno guadagnato più posizioni sono Monza Brianza, che avanza dal 16° al 12° posto, e Biella (dal 22° al 18°); quelle che ne hanno perse di più sono Belluno, che scende dal 14° al 20°, Bolzano (dal 23° al 28°) e Pesaro Urbino (dall’11° al 16°).

Per quanto riguarda i settori, lo studio di Cribis indica quello dei servizi finanziari come il più puntuale (47,9%), seguito da costruzioni (43,4%) e trasporti e distribuzione (41,9%), mentre commercio al dettaglio (+26,3%), manifattura (+22,1%), servizi (+17,2%) e commercio all’ingrosso (+14%) sono quelli dove si registra la variazione percentuale più elevata nei pagamenti oltre 30 giorni rispetto a fine 2019.

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Il Mattino