Pensioni, i sindacati: stop aumento età, fino a 3 anni di anticipo per le madri

Pensioni, i sindacati: stop aumento età, fino a 3 anni di anticipo per le madri
Stop all'innalzamento automatico dell'età di pensionamento previsto dalla legge Fornero; fino a tre anni di anticipo per la pensione delle lavoratrici madri;...

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Stop all'innalzamento automatico dell'età di pensionamento previsto dalla legge Fornero; fino a tre anni di anticipo per la pensione delle lavoratrici madri; sostegno alle future pensioni dei giovani; rilancio della previdenza complementare. Sono i punti principali della proposta avanzata al governo da Cgil Cisl e Uil per la fase 2 del confronto sui temi previdenziali.

LOCCO INNALZAMENTO ETÀ. Si richiede di bloccare l'adeguamento dei requisiti di accesso alla pensione previsto con decorrenza 1° gennaio 2019 e avviare un negoziato per la revisione dell'attuale meccanismo di adeguamento dei requisiti all'aspettativa di vita per quanto concerne la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata e i coefficienti di rivalutazione.
ANTICIPO MAMME. Il riconoscimento di un anticipo rispetto all'età legale per l'accesso alla pensione di vecchiaia (sia nel contributivo che nel misto) per tutte le lavoratrici che abbiano avuto o adottato dei figli; tale anticipo sarà di 1 anno per ogni figlio fino ad un massimo di 3 anni.
APE SOCIALE MAMME. La riduzione di un anno per ogni figlio, fino ad un massimo di tre anni, del requisito contributivo per l'accesso all'ape sociale.
GIOVANI. Riduzione dell'importo soglia per l'accesso alle pensioni calcolate con il sistema contributivo: ridurre da 1,5 ad 1 volta l'assegno sociale l'importo soglia richiesto per la pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi; ridurre significativamente l'importo soglia (attualmente pari a 2,8 volte l'assegno sociale) in caso di pensionamento anticipato nel sistema contributivo a 63 anni e 7 mesi con 20 anni di contributi. Pensione contributiva di garanzia che consolidi il pilastro previdenziale pubblico. Valorizzazione dei periodi di formazione e copertura di quelli di non lavoro.
PREVIDENZA COMPLEMENTARE. Interventi per il rafforzamento della previdenza complementare ed il rilancio delle adesioni. Si richiede l'equiparazione del trattamento fiscale dei dipendenti pubblici a quello dei lavoratori privati.
 ASSISTENZA-PREVIDENZA. Separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale. In particolare, si chiede una verifica dei criteri di rappresentazione della spesa pensionistica utilizzati per le comparazioni a livello internazionale al fine di escludere quelle voci che non hanno attinenza alcuna con le prestazioni pensionistiche.  PEREQUAZIONE. Ripristino della perequazione dei trattamenti pensionistici.
LAVORATORI PRECOCI. Ape sociale e pensione anticipata per i lavoratori precoci. In particolare, si chiede l'ampliamento delle categorie di lavoratori che svolgono attività gravose; la riduzione dei requisiti contributivi di accesso all'Ape sociale.
LAVORO USURANTE. Emanazione del decreto di semplificazione delle procedure per il pensionamento in caso di lavoro usurante.

ESODATI.Verifica della consistenza delle risorse residuate per l'opzione donna e l'ottava salvaguardia relativa agli esodati gestendo le problematiche aperte. 
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Il Mattino