(Teleborsa) - I prezzi in forte salita dei carburanti sulla rete italiana, sia per quanto riguarda la benzina che il diesel, aumentano la pressione sul governo per nuovi...
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Con le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo che hanno chiuso ieri in forte salita, oggi si registrano decisi movimenti all'insù sui prezzi raccomandati, rileva Quotidiano Energia: Eni con +2 cent su benzina e diesel, Tamoil con +4 cent sulla benzina e +3 sul diesel, IP con +3 sulla verde e +2 sul diesel e Q8 con +3 cent sulla benzina e sul diesel. In attesa di assorbire i nuovi interventi, i prezzi praticati sul territorio mostrano incrementi sia sulla modalità self che servito a valle dei rincari decretati nei giorni scorsi.
Dopo la diffusione di questi dati, la sottosegretaria all'economia Maria Cecilia Guerra ha affermato che è "molto probabile" che il governo intervenga ancora sulle accise. "Banalmente l'aumento dei prezzi fa anche aumentare il gettito dell'IVA, che non vogliamo mettere nelle casse dello Stato, ma lo utilizziamo per abbassare le accise e tenere calmierato il prezzo", ha detto Guerra a Mattina 24 su Rainews 24, ricordando che per l'energia "il governo ha fatto già interventi per 30 miliardi".
Queste dichiarazioni sono state accolte positivamente da Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori (UNC), anche se l'associazione crede che servano interventi a più lungo periodo. "Bene, ottima notizia se non significa, però, che il Governo si limiterà solo a prolungare il taglio delle accise oltre l'8 luglio - ha affermato Dona - Va, infatti, anche innalzata la riduzione delle accise di almeno altri 10 cent, superando i vincoli europei che scatterebbero per il gasolio".
"I dati ufficiali di ieri del ministero della Transizione Ecologica sono preoccupanti - ha aggiunto il presidente dell'UNC - La benzina, nonostante l'intervento del governo pari a 30,5 cent, da 2 settimane è tornata a prezzi superiori a quelli decollati dopo l'invasione dell'Ucraina, ossia ai 1,869 euro al litro della rilevazione del 28 febbraio. Per il gasolio peggio ancora: non è mai sceso sotto i rialzi seguiti allo scoppio del conflitto, ossia ai 1,740 euro al litro". Leggi l'articolo completo su
Il Mattino