L'esenzione dall'imposta di bollo relativa agli atti e ai documenti per l'esercizio dei diritti elettorali si applica anche per le richieste di occupazione del suolo...
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iniziative legislative popolari, petizioni ed istanze. È quanto chiarisce la risoluzione n. 56/E dell'Agenzia delle Entrate, che ricorda come queste attività debbano comunque rientrare tra quelle previste e riconosciute dalla legge.
Le richieste di occupazione del suolo pubblico e le relative autorizzazioni rilasciate dai Comuni per la raccolta di firme sono esentate dal pagamento dell'imposta di bollo: nel caso di petizioni alle Camere, al Parlamento europeo, ai consigli regionali e delle province autonome e ai consigli degli enti locali; quando servono a promuovere proposte di leggi di iniziativa popolare alle Camere, alla Commissione europea, ai consigli regionali e delle province autonome e
ai consigli degli enti locali; quando si promuovono iniziative politiche per richiedere i referendum previsti dalla Costituzione, dalle leggi e dagli Statuti delle regioni e delle province autonome, nonché dagli Statuti degli enti locali; se sono finalizzate all'esercizio dei diritti di voto nell'ambito di una consultazione elettorale per la quale sia stata già fissata la data delle elezioni e l'attività propagandistica o informativa venga svolta durante il periodo elettorale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino