Recovery, Romano (Cise): serve Authority per coordinamento Zes

Recovery, Romano (Cise): serve Authority per coordinamento Zes
«I Consorzi ASI e le ZES rappresentano le piattaforme strategiche per l’attuazione del PNRR, veri e propri HUB da cui passerà l’economia dei prossimi due...

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«I Consorzi ASI e le ZES rappresentano le piattaforme strategiche per l’attuazione del PNRR, veri e propri HUB da cui passerà l’economia dei prossimi due decenni. Per questa ragione è necessario istituire un’Authority per il coordinamento dei progetti e il monitoraggio della loro attuazione». 

Ad affermarlo è Giuseppe Romano, Presidente del CISE, la Confederazione Italiana di Sviluppo Economico, rappresentativa di 67 consorzi di sviluppo industriale, dislocati in 14 regioni in cui operano migliaia di aziende, che oggi a Roma ha promosso un seminario su “PNRR e semplificazioni” tenuto da Alfonso Celotto, Ordinario di Diritto Costituzionale dell’Università ‘Roma Tre’ a cui è intervenuto il vicepresidente della Camera dei deputati Ettore Rosato.

«Può apparire semplicistico ma per far si che lo sviluppo determinato dai fondi europei per il PNRR non sia un beneficio tangibile soltanto nel breve periodo ma rimanga invece nel lungo periodo occorre tenere conto della circostanza che le ZES nascono per attrarre nuovi investimenti, quindi ulteriori produzioni e perciò ulteriore movimentazione di merci e di persone - ha continuato Romano - Il fallimento della gestione passata è da ricercare nelle modalità di gestione dei fondi e perciò anche in una oggettiva insufficienza dell’infrastruttura immateriale di base, carenza che può essere individuata in due dati fattuali: il carico di lavoro delle singole autorità di gestione a monte e le stazioni appaltanti a valle. La nostra proposta al Governo ed al Ministero dello Sviluppo Economico in particolare è nella possibilità di affiancamento delle singole autorità di gestione con organismi intermedi offerta dal regolamento europeo n. 1303 /2013.In particolare dalle previsioni di cui all’art. 123. Ripetere gli errori del passato in questa occasione sarebbe davvero imperdonabile».

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Il Mattino