Zes e Alta velocità, dal governo i fondi per rilanciare Salerno

Zes e Alta velocità, dal governo i fondi per rilanciare Salerno
Una linea d'intervento per le zone economiche speciali (Zes); poi, fondi per l'area portuale e per Porta Ovest e per completare l'alta velocità tra Salerno e...

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Una linea d'intervento per le zone economiche speciali (Zes); poi, fondi per l'area portuale e per Porta Ovest e per completare l'alta velocità tra Salerno e Reggio Calabria. Sono alcuni degli investimenti destinati a Salerno e alla provincia e contenuti, tra gli altri, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), varato per attenuare l'impatto economico e sociale della pandemia. Il Pnrr prevede che, del totale dei fondi, al Sud vada il 40%, cioè 82 miliardi di euro circa, di cui una «buona parte va alla Campania», assicura il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, aprendo, in videoconferenza, l'incontro nel salone di Confindustria Salerno cui hanno preso parte il deputato di Forza Italia, Gigi Casciello, e il presidente degli industriali salernitani, Antonio Ferraioli.


Un ulteriore stanziamento di 9,4 miliardi sarà aggiunto al Fondo complementare e sarà rivolto esclusivamente al completamento dell'alta velocità Salerno-Reggio Calabria, già in parte finanziata all'interno del Pnrr. Per gli 82 miliardi del Pnrr, «abbiamo fatto una scelta di concretezza», rimarca Carfagna spiegando che «abbiamo deciso di destinare al Sud quella quota che il Sud riteniamo possa effettivamente spendere e assorbire nel giro di cinque anni». Quanto alla linea di intervento sulle Zes, il ministro sottolinea che, «prima, non c'era alcun finanziamento nel Piano», perciò «l'ho ritenuto un vuoto da colmare». Per la provincia di Salerno, «gli interventi per le Zes valgono circa 50 milioni di euro», illustra l'esponente del Governo che ne cita due: «Finanziare la realizzazione di una stazione della metropolitana di Salerno nel cuore dell'area industriale per collegare il centro della città e quindi l'area portuale con la zona industriale di Salerno. Un altro intervento, poi, servirà per ammodernare l'area dell'ex interporto di Battipaglia per consentire lo sviluppo di un'area logistica, in particolare per il settore agroalimentare». Per l'area portuale, poi, «sono stati stanziati 65 milioni di euro per finanziare tre progetti. In particolare, si tratta di interventi per migliorare l'accessibilità al porto e anche l'accessibilità marittima». Intanto, «stiamo lavorando con Rfi per ottenere una stazione intermedia tra Sala Consilina e Buonabitacolo per rendere anche più facilmente raggiungibile la zona del Cilento e non soltanto quella del Vallo di Diano. Nel Pnrr, poi, è finanziata la connessione diagonale Battipaglia - Potenza - Metaponto Taranto», conclude.



Casciello definisce il Pnrr «un'occasione irripetibile per il Mezzogiorno d'Italia e per la provincia di Salerno». Da qui, rivendica che, «proprio nel Salernitano, grazie al ministro Mara Carfagna, che ringrazio per il grande lavoro svolto, è stato possibile reperire fondi che non erano disponibili e che eviteranno a opere già in cantiere di rimanere incompiute». «Penso a Porta Ovest a Salerno aggiunge - consentendo poi la realizzazione di altre cruciali per il territorio, come l'hub dell'alta velocità, che ovviamente resta anche a Battipaglia, tra Vallo di Diano e Cilento». «Le opere avverte - devono essere cantierabili e devono essere realizzate entro il 2026. Ecco la grande sfida che abbiamo davanti. Perciò, sollecitiamo le Amministrazioni locali e gli Enti territoriali a credere in questo grande rilancio, presentando progetti cantierabili e credendo nella grande opportunità che ha il Sud». Il leader degli industriali Ferraioli, riconoscendo che «il Pnrr è un'occasione importante», ritiene però che non sia «la panacea di tutti i mali, nel senso che bisognerà anche avere la capacità di spendere questi fondi in tempi rapidi». Quindi, «sarà importante avere le necessarie riforme che consentano di avere una capacità di spesa». Gli industriali, dal canto loro, «auspicano dice Ferraioli - grandi opere infrastrutturali che sono sicuramente importanti perché consentono di avere uno sviluppo territoriale significativo. Poi, che ci sia un'attenzione a quello che noi chiamiamo ultimo miglio, cioè la possibilità di collegare sia le zone costiere che le zone interne a queste grandi infrastrutture per poterle rendere fruibili e avere effettivamente un impatto sullo sviluppo».
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Il Mattino