Reddito di cittadinanza, non parte la gara per l'acquisto del software

Reddito di cittadinanza, non parte la gara per l'acquisto del software
Luigi Di Maio gli aveva promesso che la pratica sarebbe stata risolta a breve tanto da dare mandato a Invitalia di comprargli il software. Ma Mimmo Parisi rischia di dover...

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Luigi Di Maio gli aveva promesso che la pratica sarebbe stata risolta a breve tanto da dare mandato a Invitalia di comprargli il software. Ma Mimmo Parisi rischia di dover aspettare ancora qualche mese per tornare a usare il suo «Mississippi Works». Cioè l'applicazione inventata dal sociologo quando lavorava ancora in America e che ora - arrivato alla guida di Anpal - voleva importare nel nostro Paese per monitorare l'avanzamento del reddito di cittadinanza e per incrociare i curriculum dei percettori del sussidio con le offerte di lavoro trovate dai centri per l'impiego. Ma c'è un aspetto che rischia di allungare i tempi: per acquistare l'app serve una gara a evidenza pubblica.


Al ministero del Lavoro, su questo fronte, non hanno lesinato sforzi: hanno stanziato 25 milioni di euro da spendere nei prossimi tre anni; partorito un emendamento ad hoc nel decreto crescita per permettere ad Anpal di fare quest'operazione «in via straordinaria» con una società in house del governo; dato a Invitalia, la società in house, il mandato di comprare l'app di proprietà del Nsparc, un centro di ricerca della Mississippi State University guidato fino a qualche mese dallo stesso Parisi.
 
Un po' per evitare conflitti d'interessi, un po' nel tentativo di bloccare gli obblighi di gara il ministero del Lavoro aveva delineato un percorso ad hoc: l'Anpal fa una convenzione con Invitalia dandole il mandato di fornirgli un software per le attività di «case management», da convalidare con un apposito decreto del ministero, sperando che questa procedura bastasse all'ex Sviluppo Italia per muoversi con meno vincoli. Ma dall'agenzia guidata da Domenico Arcuri hanno fatto sapere al dicastero di via Veneto che anche in questo caso si deve passare per una gara pubblica, quindi aperta a tutti, da tenere sulla piattaforma Consip.

Difficilmente ci sarà un affidamento diretto, anche se i tecnici di Di Maio e quelli di Invitalia stanno studiando una procedura per dare a Parisi il suo «Mississippi Works». Intanto il Pd - con i deputati Deborah Serracchiani e Tommaso Nannicini - ha presentato interrogazioni parlamentari sottolineando un possibile conflitto d'interessi di Parisi, mentre sono in allarme anche le Regioni, che oggi vedranno il presidente dell'Anpal per lamentarsi dei ritardi del governo: mancano la ripartizione dei fondi per rilanciare i centri per l'impiego, il decreto per sbloccare l'assunzione dei 4mila addetti regionali dei Cpi e, per l'appunto, il software per far dialogare tutte le amministrazioni coinvolte. Spiega Cristina Grieco, assessore al Lavoro della Toscana: «I Cpi avrebbero già dovuto iniziare a convocare i percettori del reddito per iniziare a trovare le offerte di lavoro. Ma per farlo abbiamo bisogno del software al quale sta lavorando l'Anpal».

Il reddito di cittadinanza, intanto, fa litigare il governo su una circostanza inaspettata fino a qualche mese fa: cioè come utilizzare i fondi che non saranno impegnati per finanziare lo stesso reddito e l'anticipo pensionistico Quota cento. Il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, ha dichiarato che il sussidio contro la povertà costerà un miliardo in meno rispetto ai 5,9 stanziati. Ma dal Mef fanno sapere che, se si aggiungono i soldi non spesi per l'anticipo pensionistico, si potrebbe arrivare a un tesoretto di 2-2,5 miliardi.


All'interno del governo sono diverse le ipotesi su come spendere questo denaro, che stando a quanto prevede la manovra in ultima istanza dovrebbero «andare in economia», cioè utilizzati per ridurre deficit e debito. Al ministero dell'Economia il titolare Giovanni Tria guarderebbe alla sterilizzazione delle clausole Iva, che comporteranno uno sforzo da quasi 23 miliardi di euro; Luigi Di Maio ha proposto anche ieri un assegno da 150 euro da pagare alle famiglie a ogni figlio; anche la Lega guarda in questa direzione, ma studierebbe un'estensione delle attuali detrazioni fiscali da accompagnare alla Flat tax. Tridico, invece, vorrebbe estendere il reddito agli homeless e a tutti i disoccupati che hanno perso il lavoro nel 2017 e per questo hanno un Isee più alto del previsto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino