All'inevitabile domanda sulla sua, peraltro più che annunciata, candidatura alle prossime politiche Claudio De Vincenti, ministro per la Coesione e per il Mezzogiorno,...
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Tra i numeri, anche gli ultimi, quelli di «Resto al Sud», fanno notizia.
Altra notizia in linea con il certosino, paziente ma determinato impegno del ministro nel seguire le sue «creature», come i Patti per il Sud, riguarda ancora la Campania: «Il Patto regionale ha lavori in esecuzione per 3 miliardi e 500 milioni, davvero un ottimo risultato dice De Vincenti. Che anticipa, per ogni statistica, il significato della terminologia tecnica usata: «In esecuzione vuol dire cantieri aperti o contratti di servizio erogati», spiega, puntualizzando che lo stato dell'arte è monitorato costantemente da Palazzo Chigi e dalle Agenzie di riferimento (alla sua destra, non a caso, siede Maria Ludovica Agrò, responsabile di quella per la Coesione). Positivi, ad esempio, i dati relativi al credito d'imposta destinato alle imprese che investono nel Mezzogiorno: «Le domande di investimento sono state finora 14.024». Quanto alla crescita dell'occupazione, De Vincenti si limita a mostrare il trend positivo degli ultimi aggiornamenti relativi alla decontribuzione, ovvero alla possibilità di assumere giovani al Sud con uno sgravio del 100 per 100. Nel 2017 i contratti a tempo indeterminato attivati nel Mezzogiorno sono stati i 73,2 per cento del totale che ammonta a 113.495 dei quali il 35,4% fino a 29 anni, il 28,8% fino a 39 anni e il 35,8% per gli over 40. Pochissimi quelli di apprendistato. Di sicuro le risorse mobilitate nel 2017 «per il Sud e il rafforzamento della Coesione nazionale, indispensabili tutti e due all'unità del Paese» dice il ministro, sono stati ingenti. E cioè 28,7 miliardi di interventi pubblici attivati, 8,8 per i Patti per il Sud, 19,9 per i Fondi strutturali, 6 miliardi di spese certificate sul Fondo sviluppo coesione più i 4 miliardi del credito d'imposta.
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Il Mattino