Ryanair, è tensione tra vertici e dipendenti: assistenti di volo e personale di terra di Italia, Spagna, Portogallo, Olanda e Belgio minacciano 24 ore di sciopero con...
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Questa settimana dovrebbe essere presa una decisione sull’eventuale giorno di sciopero, che potrebbe essere uno ma anche due o addirittura tre. I dipendenti della compagnia accusano i vertici di non aver migliorato le condizioni di lavoro: tra le richieste ci sarebbe un aumento delle retribuzioni, uno stop alle assunzioni tramite agenzie interinali e il riconoscimento delle leggi sul lavoro dello Stato in cui il dipendente lavora (attualmente sono tutti assunti secondo le leggi irlandesi).
Sono 34 le richieste da parte del personale alla compagnia: si va dalla richiesta di non far pagare più divise, cibo e acqua, alla competizione su chi vende più prodotti a bordo dei velivoli, ai permessi per malattia. In una nota inviata al Corriere, Ryanair ha replicato definendo «senza senso» le richieste: «Gli assistenti di volo guadagnano fino a 40mila euro l’anno, più del doppio della retribuzione necessaria a vivere - si legge nella nota - i loro turni sono fissi sul 5-3 (5 giorni di lavoro e 3 di riposo) e non possono volare per più di 900 ore l’anno».
Due giorni fa i piloti Ryanair con base in Irlanda avevano proclamato, per giovedì 12 luglio, uno sciopero di 24 ore: una data non casuale, perché il 12 luglio segna l'inizio delle vacanze e la protesta rischia di colpire migliaia di viaggiatori. La disputa riguarda la gestione dei trasferimenti tra le diverse basi della compagnia irlandese. Secondo il sindacato a Ryanair «non c'è un sistema trasparente per affrontare questioni come i trasferimenti tra le basi europee e africane della compagnia, che possono avere un effetto devastante sulla vita familiare» dei piloti. Sempre i sindacati affermano che la compagnia «non sta prendendo sul serio» le richieste dei piloti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino