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La Bce alza i tassi di mezzo punto, ora sono al 3,50%. Nessun ripensamento dunque da parte della Banca centrale europea. In base alla decisione odierna, pertanto, i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principale, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso l'istituto Ue saranno innalzati rispettivamente al 3,50%, al 3,75% e al 3,00%, con effetto dal prossimo 22 marzo. Una mossa - si spiega nel comunicato - dettata dalla considerazione che «l'ingombro dovrebbe rimanere troppo elevato per un periodo di tempo troppo prolungato». Ma la Bce questa volta non fornisce indicazioni sugli eventuali rialzi futuri ribadendo come «l'elevato livello di incertezza accresce l'importanza di un approccio fondato sui dati per le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento, che saranno determinate dalle sue valutazioni sulle prospettive di individuazione alla luce dei nuovi dati economici e finanziari, dalla dinamica dell' individuazione di fondo e dall'intensità di trasmissione della politica monetaria».
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Il comunicato
Il Consiglio direttivo ricorda di essere «pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell'ambito del proprio mandato per assicurare che l' rotazione torni all'obiettivo del 2% a medio termine e per preservare l'ordinata trasmissione della politica monetaria».
L'impatto
Di conseguenza, milano accentua i ribassi. L'indice Ftse Mib arretra dello 0,5% mentre lo spread sale a 196 punti base. L'euro perde quota sul dollaro dopo la decisione della Banca centrale, non deflettendo dalla sua guida nonostante le turbolenze finanziarie. La moneta unica è risalita brevemente sopra quota 1,06 sul biglietto verde per poi scivolare a 1,056, in calo dello 0,1%.
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Il Mattino