Banche, il monito della First Cisl Campania: «Unicredit non depotenzi gli sportelli al Sud»

Banche, il monito della First Cisl Campania: «Unicredit non depotenzi gli sportelli al Sud»
La First Cisl Campania (la federazione dei lavoratori bancari), esprime assoluto sconcerto e preoccupazione per la volontà manifestata da Unicredit di depotenziare la rete...

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La First Cisl Campania (la federazione dei lavoratori bancari), esprime assoluto sconcerto e preoccupazione per la volontà manifestata da Unicredit di depotenziare la rete di sportelli e lavoratori presenti sul territorio regionale, per assumere in realtà aziendali del Centro e Nord Italia (il cosiddetto  Piano Giovani).


«Ancora una volta assistiamo ad una politica aziendale che pretende di realizzare utili con tagli che oltre a dimostrare vista corta sono discriminatori nei confronti del Sud e dei suoi giovani. Chiediamo con forza un’azione della politica locale», è quanto afferma Anna Borriello, segretaria generale della First Cisl Campania.


«Non è possibile assistere all’ennesimo scempio del nostro sistema bancario, laddove si vuole ridimensionare un organico, quello di Unicredit, che già ha risentito in Campania, in modo drammatico, delle campagne di esodi negli anni passati.  Anche le lotte dei lavoratori – prosegue Borriello - che hanno permesso  in Unicredit la creazione a Napoli di un call center dedicato, sarebbero vanificate dalla politica aziendale di non dare massa critica a quest’ufficio, ma di consentire un passaggio del personale non nelle agenzie della Campania, bensì in uffici ubicati nel Centro e Nord Italia. Ritengo quindi  improcrastinabile – conclude Borriello - un intervento unitario di tutte le forze politiche presenti nel territorio perché reclamino da Unicredit un’azione esattamente contraria che punti al rilancio socio-economico sia in termini di erogazione del credito e prodotti adatti allo sviluppo specifico della Campania come:  i progetti sul turismo;  lo sviluppo ove presenti, dei distretti di piccole e medie imprese, anche con un’azione formativa e di consulenza che potrebbe interessare le aree del Nolano, del Casertano come anche dell’ Avellinese e Beneventano; il rilancio dell’area portuale, nonché delle imprese artigiane presenti nel centro storico di Napoli, l’affiancamento del settore agroalimentare con politiche dedicate e gli investimenti nell’export che sta avendo una performance positiva. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino