Sindacati di categoria e Rsu di fabbrica (Rappresentanza sindacale unita) sul piede di guerra contro il piano annunciato dall'Unilever (ex Algida), l'azienda...
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Pertanto le organizzazioni sindacali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e Ugl hanno proclamato lo stato di agitazione con il blocco dello straordinario e un pacchetto di sciopero di mezz'ora a turno produttivo già in atto. «Non saremo mai disponibili ad accettare questa ricetta piovuta dall'alto - si legge nel comunicato sindacale - ma auspichiamo un serio tavolo di confronto con l'azienda, che rimetta davvero al centro del progetto Unilever il sito di Caivano».
Intanto l'azienda proprietaria del marchio punta verosimilmente a ridurre i costi di gestione riportando anche tutte le indennità a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro. Dunque un provvedimento che, se confermato, rappresenterebbe l'ennesimo duro colpo per un'area a nord di Napoli già costretta a fare i conti con un'alta percentuale di disoccupazione, come d'altra parte si verifica nell'intera provincia di Napoli, dove un posto lavoro è sempre più un miraggio. Secondo alcuni lavoratori «l'azione della multinazionale Unilever sarebbe quella di risparmiare sui costi del reparto celle ed impiegare così tutti in attività stagionali. Infatti con le tecnologie attuali l'opificio di Pascarola riesce a soddisfare le commesse di mercato con appena otto mesi di produzione all'anno».
Inoltre i rappresentanti dei sindacati, Francesco Fattoruso (Fai-Cisl), Franzese (Flai-Cgil), Maurizio Vitiello (Uila-Uil) e Maurizio Figlioli (Ugl), hanno ricordato che circa tre anni fa scesero già a patti con i dirigenti aziendali pur di rendere competitivo lo stabilimento di Caivano, che per le sue dimensioni rappresenta una delle sedi più grandi d'Italia e d'Europa. Negli anni scorsi l'Unilever presentò anche l'innovativo progetto Green Express, che si proponeva entro il 2020 di centrare alcuni obiettivi per migliorare la salute e il benessere: ridurre l'impatto ambientale e ottenere il 100 per cento delle materie sostenibili. Un'iniziativa importante che prevedeva il primo trasporto in Europa del gelato su rotaia. Un progetto in collaborazione con Trenitalia, che poneva l'Italia all'avanguardia: per la prima volta il treno che trasportava il gelato, uno dei simboli dell'italian style. Ma ora dietro l'angolo c'è lo spettro di licenziamenti e di lavoratori a tempo pieno la cui posizione rischia di essere trasformata in precarietà. Dunque si profila all'orizzonte un durissimo braccio di ferro tra azienda e sindacati. Nella cittadella industriale della grossa frazione di Pascarola sono ubicate un'ottantina di industrie di cui circa 70 sono regolarmente in attività. Oltre cinquemila sono i posti di lavoro e di indotto derivanti dalle attività produttive. La maggior parte di essi grazie soprattutto ad aziende multinazionali come Unilever (circa milleduecento dipendenti, compresi i lavoratori stagionali), Cirio (quasi settecento lavoratori), Ergom e PPG con alcune centinaia di operai ed impiegati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino