NEW YORK - Le autorità americane indagano su Fca sui dati sulle vendite ai clienti finali americani. «Collaboriamo con la Sec», la consob americana, afferma...
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Secondo le indiscrezioni riportate dall'agenzia Bloomberg, le autorità americane potrebbero avvalersi nelle indagini delle informazioni che emergeranno nella causa civile avviata da un concessionario di Napleton, vicino a Chicago, che ha accusato Fca di aver gonfiato le vendite mensili premiando i concessionari per dichiarare vendite più alte di quelle realizzate, falsificando i dati nell'ultimo giorno del mese, per poi correggerli l'indomani. Secondo l'accusa del concessionario, un manager di Fca gli avrebbe offerto 20.000 dollari per dichiarare vendite false su 409 veicoli. Fca nei mesi scorsi ha già bollato la causa come «infondata» e «promossa dal legale interno del concessionario proprio nel momento in cui Fca Us discuteva con il gruppo del concessionario della necessità che quest'ultimo rispettasse i propri impegni in base a taluni dei contratti di concessione. La società ha piena fiducia nella integrità dei suoi processi di business e dei suoi rapporti con la rete e intende difendere vigorosamente il caso».
Fca non è l'unica casa automobilistica a essere stata accusata di aver gonfiato le vendite. Accuse simili sono state mosse a Bmw che, secondo indiscrezioni, avrebbe pagato fino a 1.750 dollari ai concessionari che avessero inserito i loro nuovi modelli nelle flotte di servizio, ovvero quelle usate dai proprietari di auto quando la loro vettura è sottoposta a riparazioni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino