Voucher, arriva l'abolizione: imprese deluse, stop al referendum

Voucher, arriva l'abolizione: imprese deluse, stop al referendum
Abolizione totale. I voucher scompariranno non solo per le imprese, con o senza dipendenti, ma anche per le famiglie. Cancellati. Punto. Dopo mesi e mesi di discussioni, polemiche...

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Abolizione totale. I voucher scompariranno non solo per le imprese, con o senza dipendenti, ma anche per le famiglie. Cancellati. Punto. Dopo mesi e mesi di discussioni, polemiche e simulazioni varie, è stata scelta la strada più radicale. Quella che probabilmente nemmeno la Cgil, nonostante sia la promotrice del referendum che ne chiede l'abrogazione, pensava fosse possibile.


E proprio il timore di prendere un'altra batosta alle urne, dopo quella sul referendum costituzionale che ha già fatto cadere l'esecutivo Renzi, ha portato il governo Gentiloni a evitare qualunque rischio. Ieri la commissione Lavoro della Camera in serata ha votato per l'abrogazione. Oggi il governo varerà un decreto che fa propria quella decisione. La leader Cgil, Susanna Camusso, esulta: «Straordinario risultato». E avverte: «Come noto, deve essere una legge. Non abbassiamo la guardia e intanto la campagna elettorale va avanti».

LA TRANSIZIONE
Il decreto dovrebbe prevedere lo stop immediato alla vendita dei tagliandi. Ma i voucher non scompariranno subito. Chi i ticket li aveva già acquistati con l'intenzione di utilizzarli in un prossimo futuro, potrà ancora farlo, ma avrà tempo fino al 31 dicembre 2017.

«L'abrogazione va bene, è un risultato inatteso ma positivo, speriamo però che il governo non li faccia poi rientrare sotto altre forme» commenta, Patrizia Maestri (Pd), relatrice del provvedimento in commissione Lavoro, nel dare l'annuncio della decisione.

Ma le polemiche infuriano. Anche nella stessa maggioranza con i centristi di Area Popolare. «Eliminare i voucher sarebbe una mossa sbagliata che andrebbe a vantaggio dell'illegalità» dichiara in una nota il sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti, Simona Vicari, di Ncd. Maurizio Lupi, che di Area popolare è il capogruppo alla Camera, ribadisce l'avvertimento dell'altro giorno: non voteremo un decreto siffatto. Stessa minaccia al Senato con Maurizio Sacconi (Ape), presidente della commissione Lavoro in Senato, che tuona: «È schizofrenia legislativa». L'assenza di Ncd ieri in commissione durante il voto è un segnale. Naturalmente le cose nelle prossime ore possono cambiare. Il compromesso è già pronto. Lo esplicita il capogruppo Pd alla Camera, Ettore Rosato: il periodo della transizione servirà anche per mettere a punto «nuove norme» sul lavoro accessorio per famiglie e imprese, «norme efficaci che evitino gli abusi registrati sui voucher». Saranno «regole più rispettose del lavoro e più utili per le imprese e le famiglie» aggiunge Titti Di Salvo, vice-presidente del gruppo Pd alla Camera.


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