Razzo cinese fuori controllo, allarme per la caduta sulla Terra: impatto previsto il 30 luglio

Nel 2020 i detriti di un razzo cinese, identico a quello in caduta, colpirono un centro abitato in Costa d'Avorio

Razzo cinese fuori controllo, allarme per la caduta sulla Terra: impatto previsto il 30 luglio
Occhi al cielo sabato 30 luglio, per il rientro incontrollato di un razzo cinese che colpirà la Terra. Avrebbe anticipato di un giorno la sua caduta il razzo...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Occhi al cielo sabato 30 luglio, per il rientro incontrollato di un razzo cinese che colpirà la Terra. Avrebbe anticipato di un giorno la sua caduta il razzo Lunga Marcia 5B, secondo l'ultimo alert diramato dalla rete di sorveglianza spaziale degli Stati Uniti, ma non dovrebbe colpire aree abitate. Ampia la finestra temporale per l'impatto, che dovrebbe avvenire intorno alle 20.39 ore italiane, anche se gli esperti indicano un'incertezza di 15 ore in anticipo o ritardo rispetto all'orario indicato. 

 

Covid, oltre 1.000 morti in una settimana, nonostante il calo dei contagi. Torna il lockdown a Wuhan

 

Pechino minimizza il pericolo

Non dovrebbe esserci nessun pericolo per l'Italia e l'Europa in generale o comunque per zone abitate sulla Terra, perché secondo le previsioni, l'area dove cadrebbero i detriti spaziali è circoscritta all'Oceano Pacifico settentrionale, anche se come già accaduto in episodi precedenti, la certezza è impossibile. Da Pechino rassicurazioni sul suo tragitto e sul monitoraggio della caduta, che minimizza sul rischio per chiunque sia sulla terra. Il razzo Lunga Marcia B è stato lanciato domenica scorsa per portare in orbita un nuovo modulo di laboratorio, destinato alla stazione spaziale cinese in costruzione. 

 

Travolta e uccisa da un'auto a 30 anni mentre fa jogging, il conducente accecato dal sole. Il dolore degli amici: «Ora potrai correre tra le nuvole»

 

L'esperto italiano

«Il 60-70% degli stadi centrali dei razzi lanciati nello spazio sono soggetti a rientro incontrollato, ma di solito si tratta di oggetti molto più piccoli - spiega all'ANSA, Luciano Anselmo, ricercatore del Cnr esperto in dinamica spaziale - in questo caso invece si parla di circa 25 tonnellate, l'oggetto più massiccio che può rientrare senza controllo. Normalmente questo stadio così grande non entra in orbita, ma ricade in mare in modo controllato subito dopo il lancio, ma questa tipologia di missione ha richiesto che anche lo stadio principale entrasse in orbita, ponendo quindi il problema di cui si sta discutendo, perché non c'è possibilità di riaccendere i motori per guidare la caduta del razzo. Ed è un problema che si ripresenterà con il lancio del terzo modulo necessario per la costruzione della stazione spaziale cinese Tiangong».

 

Possibili rischi

Se i detriti del razzo cadessero su una zona residenziale ed abitati i danni sarebbero pesanti. Edifici e palazzi verrebbero seriamente danneggiate, senza parlare delle ovvie conseguenze se colpissero le persone. Inoltre la parte del razzo in rientro potrebbe anche contenere carburante. Nel maggio di due anni fa, lo stadio centrale di un identico razzo cinese colpì la Costa d'Avorio, schiantandosi sul villaggio di Mahounou, provocando danni alle case, ma non furono diffuse informazioni su potenziali vittime colpite dai detriti.

 

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino